L'emozionante volo delle gru
in migrazione nei nostri cieli
Le segnalazioni si susseguono da un paio di giorni, a macchia di leopardo in diverse zone delle province di Cremona e Brescia: è il periodo del “ritorno” delle gru, che a migliaia volano nei nostri cieli radunate in stormi dalla tipica forma a V rovesciata. Uno spettacolo della natura, che si ripete ogni anno tra febbraio e marzo ma che quest’anno – complici luminose giornate di sole e versi straordinariamente udibili – sta suscitando particolare interesse.
I primi episodi si sono verificati nella serata di mercoledì 26 febbraio in provincia di Brescia (nelle zone di Chiari, Roccafranca, Trenzano). Versi simili a quelli delle anatre, udibili in lontananza nell’oscurità, hanno suscitato curiosità tra coloro che sono soltanto riusciti ad udire la loro presenza.
Dalla mattina seguente, probabilmente spostandosi, gli stormi hanno raggiunto anche la provincia di Cremona. Decine le persone che invece in questo caso hanno chiaramente notato gli stormi in volo, complice la luce del giorno. Dal quartiere Maristella di Cremona, dal parcheggio dell’ospedale Maggiore, da Persico Dosimo, poi verso il casalasco (ad esempio a Martignana di Po).
LA SPIEGAZIONE DELL’ESPERTO
“Siamo sulla rotta balcanica della migrazione delle gru, che stanno durante l’inverno tra Spagna e Portogallo e poi, in estate, stazionano in nord Europa“, spiega il veterinario Niccolò Bissolati, presidente Osservatorio Benessere Animale. “Le gru più forti ed esperte stanno alla testa dello stormo e si danno il cambio; tutte quelle che stanno a destra e a sinistra sfruttano micro-correnti che esistono perchè il moto delle prime gru “spezza” l’aria e aiuta le altre ad autosostenersi. Tanto più si va verso l’apertura dello stormo, tanto più si troveranno animali deboli. Questo è un esempio di adattamento della specie alla migrazione lunga: il loro vantaggio evolutivo è stato quello di creare un sistema di volo sviluppato per trasportare il maggior numero di esemplari, quindi garantire più nidificazioni e in questo modo portare avanti la specie”.
Animali bellissimi, con una apertura alare che può raggiungere i due metri, usano il loro particolare richiamo per regolare il volo. Per loro la la pianura Padana è, in questo caso, soltanto una zona di passaggio.
Giovanni Rossi