Cronaca

Un gruppo di cittadini: "Non
vogliamo soccombere alla paura"

Si amplia la platea dei cremonesi che chiedono risposte efficaci sul fronte della sicurezza, a due settimane dagli episodi più eclatanti: il grave ferimento di Filippo, barman della Ciocco di piazza Roma, i cui responsabili non sono ancora stati assicurati alla giustizia, e l’aggressione al titolare del kebab K2 a pochi metri di distanza in via Guarneri del Gesù.

Con toni molto civili, ma altrettanto preoccupati, un gruppo di cittadini ha iniziato a riunirsi, sull’onda di un post pubblicato su Facebook da Mimma D’Avossa, che ha subito raccolto moltissime adesioni: “Non si può stare a guardare e limitarci a commentare. Chiediamo insieme sicurezza. Organizziamo qualcosa di concreto, in presenza. Niente polemiche sterili. Scendiamo in piazza e chiediamo che la nostra incolumità venga tutelata”.  Da lì è nata la prima riunione, sabato 1 marzo, in un locale pubblico e poi la successiva, il mercoledì seguente, presso la sede del comitato di quartiere Centro.

Oltre a D’Avossa, promotrice di questa mobilitazione pacifica ma determinata, è Sabrina Guasti. Obiettivo: coinvolgere i comitati di quartiere nel farsi portavoce delle preoccupazioni dei cittadini verso l’amministrazione pubblica.

“Sull’onda della crescente preoccupazione per i fatti criminosi sempre più gravi che hanno colpito negli ultimi giorni cittadini inermi – affermano le due promotrici – sta nascendo un movimenento spontaneo di persone che si incontrano per discutere sul possibile da farsi. Sono cittadini di diverse estrazioni che concordano su alcuni punti fermi: il rifiuto di chiudersi in casa di fronte alla paura; la necessità di alzare il livello di guardia;  il ripudio della violenza contro la violenza; il desiderio di fare ascolare le loro legittime istanze; la forza del dialogo con le istituzioni“.

Il gruppo è stato ricevuto il 5 marzo dal vice presidente del comitato di quartiere Centro, che ha raccolto le preoccupazioni e le proposte di ciascuno, dicendosi disponibile a coordinarsi con i presidenti di tutti i comitati di quartiere della città, per potersi fare portavoce presso le Autorità competenti.

“I comitati di quartiere – affermano D’Avossa e Guasti – sono organi importanti di partecipazione democratica, ai quali tutti i cittadini dovrebbero rivolgersi per ottenere una maggiore attenzione verso le loro problematiche.
Oggi, più che mai, l’intera città avverte con urgenza la necessità di un rafforzamento della sicurezza e del rispetto della legalità. La crescente percezione di insicurezza, alimentata dai frequenti episodi di criminalità, rende evidente quanto sia importante tutelare il benessere dei cittadini e garantire un ambiente di vita sereno e protetto.

“Si sta inoltre correndo un ulteriore pericolo tangibile: non sapendo a chi rivolgersi per presentare le proprie preoccupazioni e proposte di soluzione, il rischio è, purtroppo, quello di cadere in iniziative di giustizia fai da te, che porterebbero davvero a punti di non ritorno.

“Per questo, il neonato movimento invita tutti i Cremonesi a rivolgersi in maniera consistente quanto prima ai propri comitati di quartiere che, coordinandosi, potrebbero presentare in maniera efficace il problema al Comune, che poi si interfaccerrbbe con Questura e Prefettura”. gb

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