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Stroppa: “Serve forza mentale
avuta contro il Catanzaro”

La splendida vittoria contro il Catanzaro ha sicuramente fatto bene alla classifica e all’autostima della Cremonese, che ha dato una grande dimostrazione di forza. Ma il morale della truppa grigiorossa ha sicuramente fatto registrare una flessione in settimana, subito dopo le dieci giornate di squalifica ricevute dal leader della squadra Vazquez. Giovanni Stroppa ha comunque preparato nei minimi dettagli la difficile trasferta di Palermo, che aprirà la 30ª giornata di Serie B. Un altro big-match per una Cremo che vuole difendere in tutti i modi il quarto posto, stando attenta a non far scappare troppo lo Spezia terzo. Allo stadio Barbera, i grigiorossi dovranno fare i conti con un Palermo ambizioso, reduce da cinque risultati utili di fila e rinvigorito dai rinforzi di gennaio, su tutti bomber Pohjanpalo. Alla vigilia del match con i siciliani, Stroppa ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa.

In apertura il mister ha parlato dei possibili sostituti di Vazquez.
“Diversi giocatori possono alternarsi o occupare quella zona di campo, come Johnsen. Confido molto anche in Bonazzoli come alternativa valida”.

Spesso richiama Johnsen: fa parte del suo approccio da allenatore o caratterialmente ha bisogno di avvertire un po’ di pressione?
“Sono uno che rompe le scatole sempre, non accetto le pause, facciamo un calcio pensato. E’ un giocatore con qualità impressionanti, questa sua capacità di fantasia nel gioco individuale non gliela voglio togliere, è un giocatore di assoluto valore”.

Che partita si aspetta contro il Palermo?
“Il contesto è da Serie A, ognuno di noi pagherebbe per giocare in quel contesto. E’ una squadra forte, che ha individualità. Sta avendo anche continuità. Sarà una partita difficile, come quella col Catanzaro. A me interessa la mia squadra, dobbiamo portare attenzione con una certa forza mentale”.

Come sta Bonazzoli?
“Sto facendo scelte diverse per caratteristiche, Bonazzoli può ricoprire entrambi i ruoli davanti, in questo periodo ho visto meglio altri giocatori ma è comunque un giocatore che vede un calcio diverso”.

La formazione di sabato è replicabile anche nelle prossime sfide?
“La squadra ha espresso qualità importanti, ma l’aspetto mentale fa la differenza. Se qualcuno dà meno in termini di attenzione nella prestazione, sono obbligato a cambiare la formazione, nel rispetto del gruppo. Ho giocatori importanti in tutti i ruoli, se tutti stanno concentrati la mia porta è aperta per tutti. Quella di domenica scorsa è una squadra che ha fatto bene, ma sono sicuro che anche chi è rimasto fuori avrebbe fatto bene”.

Col Catanzaro abbiamo visto una squadra più alta e aggressiva…
“La mano te la danno gli attaccanti, che non danno respiro agli avversari, dai la possibilità ai difensori di essere più alti e verticali in chiusura”.

Abbiamo visto Ravanelli staccarsi spesso dai 3 difensori…
“L’abbiamo fatto altre volte, quando si proietta un giocatore in avanti, ci sono dei tempi”.

Che contraccolpo porta alla Cremonese perdere il proprio leader Vazquez?
“Non mi preoccupa, perdiamo un giocatore importante, chi lo sostituirà andrà a 3.000”.

Collocolo può tornare titolare?
“Se va più forte di Barbieri e Zanimacchia giocherà a destra, se giocherà più forte di Pickel giocherà in mezzo. Deve rientrare e prendere la condizione fisica”.

Altri indisponibili?
“Majer ha la febbre, Saro ovviamente out, rientra Valoti”.

La vera forza della squadra contro il Catanzaro è stato il gruppo?
“Il gruppo lavora a 3.000, ci sono tanti aspetti, quando vinci diventa tutto più facile, ora vorrebbero giocare tutti nella Cremonese, sta a me motivarli e farli sentire dentro a un progetto tecnico. Il gruppo è fantastico, ma non abbiamo fatto niente. Bisogna andare a prendere qualcosa, ci sono squadre fortissime, 8 giorni fa eravamo dietro”.

E’ vero che è andato a scusarsi nello spogliatoio del Bari dopo la partita del San Nicola?
“Non mi sono scusato assolutamente, non avevo neanche parlato con la mia squadra, sono andato nello spogliatoio del Bari, ma non per quel motivo”.

Simone Guarnaccia

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