Cronaca

Vittorio Staccione, ottant'anni fa
moriva il mediano di Mauthausen

Vittorio Staccione

Moriva 80 anni fa nel campo di concentramento austriaco di Gusen-Mauthausen, Vittorio Staccione, ex calciatore della Cremonese, internato per la sua attività antifascista e l’impegno civico.

Nato a Torino il 9 aprile 1904 da una famiglia operaia, inizia la sua carriera calcistica nelle giovanili della squadra granata. La sua crescita è costante e nel febbraio del 1924 esordisce in prima squadra contro l’Hellas-Verona. Nel campionato successivo viene preso in prestito dalla Cremonese: in grigiorosso gioca 25 partite, in quella che all’epoca era definita la Prima Divisione Nord. Al termine del campionato la Cremonese si classifica settima.

Staccione viene ripreso dal Torino e gioca 18 partite. Dal 1927 al 1931 veste il viola della Fiorentina, disputando 94 gare. Terminerà la propria carriera nel 1934, dopo tre stagioni col Cosenza in Serie B.

Appesi gli scarpini al chiodo, Staccione torna a fare l’operaio alla FIAT di Torino. Per le sue idee e il suo impegno antifascista, il 13 marzo del 1944 viene arrestato insieme al fratello Francesco. Due settimane dopo viene internato nel campo di sterminio austriaco di Gusen-Mauthausen come oppositore politico.

Morirà un anno dopo, a causa di uno dei tanti pestaggi subìti delle guardie delle SS. Con una profonda ferita alla gamba e senza cure necessarie, muore di setticemia il 16 marzo 1945. Allo stadio Zini di Cremona, in ricordo di Vittorio Staccione, del suo impegno civico, politico e sociale, è stata apposta una targa realizzata dal maestro Mario Coppetti. L’iscrizione della lapide riporta queste parole: “Simbolo dello Sport come impegno civile, sociale e politico, giocò da protagonista nei campi della vita per la libertà e la fratellanza degli uomini”.

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