Cultura

Ramin Bahrami per un doppio
appuntamento di STRADIVARIfestival

Ramin Bahrami

Terzo appuntamento per la rassegna STRADIVARIfestival – Il Pianoforte, promossa da Museo del Violino e Unomedia con il sostegno di Fondazione Arvedi Buschini e Mdv Friends.

Di scena uno dei massimi pianisti del nostro tempo, l’iraniano Ramin Bahrami, che scandirà in due momenti la sua presenza al Museo del Violino: mercoledì 26 marzo alle ore 17 in Sala Fiorini incontrerà il pubblico sul tema “Il pianoforte strumento di pace”. L’incontro, a ingresso libero, è moderato dal Direttore artistico Roberto Codazzi. Questo tema è particolarmente caro al celebre pianista, costretto all’esilio dopo l’avvento del regime khomeinista in Iran, dove tra l’altro il padre è morto in carcere.
Giovedì 27 marzo alle ore 21 il concerto in Auditorium Giovanni Arvedi, dove Bahrami interpreterà un affascinante programma intitolato “Tra Oriente e Occidente” che spazia da Bach e Chopin a Rachmaninov, Bartok fino a una commovente di un compositore iraniano, “Fiore di pietra”.

La ricerca interpretativa di Bahrami è rivolta alla monumentale produzione tastieristica di J. S. Bach, che affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita di cui è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Le origini tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno influenzato la sua infanzia, gli permettono di accostarsi alla musica di Bach esaltandone il senso di universalità che la caratterizza.

Bahrami si è esibito in importanti rassegne internazionali, fra cui il Festival La Roque d’ Antheròn, il Festival d’Uzès, il Festival Piano aux Jacobins di Tolosa, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Bejing Piano Festival in Cina, e in prestigiosi teatri e sale italiane come la Scala di Milano, la Fenice di Venezia, e l’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma.

Nato a Teheran nel 1976, si diploma con Piero Rattalino al Conservatorio di Milano, approfondisce gli studi all’Accademia Pianistica di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule fur Musik di Stoccarda. Si perfeziona con Alexis Weissemberg, Charles Rosen, Sir Andràs Schiff, Robert Levin e Rosalyn Tureck.
Ramin Bahrami incide in esclusiva per Decca-Universal. I suoi album sono dei bestseller e riscuotono sempre molto successo di pubblico e di critica tanto da indurre il Corriere della Sera a dedicargli una collana apposita per 13 settimane consecutive.

È entrato cinque volte nella classifica top 100 dei dischi più venduti di Gfk. Tra i riconoscimenti ottenuti, si annoverano il Premio MozArt Box e il Premio Città di Piacenza-Giuseppe Verdi. Bahrami ha scritto due libri per Mondadori, un terzo edito da Bompiani, intitolato “Nonno Bach” e altri 3 con la Nave di Teseo.
Con le parole di Piero Rattalino, “Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello, Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello. Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato; e spero che continui ad essere com’è”.
Biglietti: 25 – 30 euro; promozione studenti (settori C, G, F): 12 euro.
La biglietteria del Museo del Violino è aperta da martedì a venerdì dalle 11:00 alle 17:00 e sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00.

 

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