Messa in suffragio di Papa Francesco,
cattedrale di Cremona gremita
Cattedrale di Cremona gremita di fedeli per la messa in suffragio di Papa Francesco, presieduta dal vescovo Antonio Napolioni e partecipata da numerosi sacerdoti provenienti da diverse parti della Diocesi. Nell’assemblea, presenti anche moltissime autorità civili e militari, tra cui il prefetto, Antonio Giannelli.
“Questa grande partecipazione è eloquente” ha esordito il presule. “Dice l’affetto, la gratitudine, il dolore”. Papa Francesco, ha detto ancora il vescovo, “è stato uno dei discepoli del signore che si è speso fino all’ultimo. Ha fatto una splendida Pasqua, salutando tutti e dando le caramelle ai bambini. Ci ha ripetuto sempre di ricordarsi di pregare per lui. E noi lo facciamo anche stasera. Ma adesso siamo noi a dirgli “Ricordati di pregare per noi”. E lo farà in eterno”.
Molto intensa anche l’omelia di monsignor Napolioni, che ha citato la storia di Santa Maria Maddalena, per la quale è stato proprio Papa Francesco a istituire una festa, “perché è stata lei la prima a fare esperienza del Risorto. Papa Francesco ci ha spiegato come la chiesa debba essere donna, madre e sposa“.
Il presule ha ripercorso l’intenso periodo di pontificato di Francesco, “Gesuita austero come vescovo, si è trasformato 12 anni fa, diventando pontefice, e dimostrando cura nei piccoli gesti. Caramelle ai bambini, carezze ai malati”.
Il pontefice che “rispondeva alle lettere. Ha ringraziato di suo pugno per il torrone. La sua è maternità, cortesia, delicatezza e umanità”.
Anche per questo, ha detto il vescovo, “Non possiamo più girarci dall’altra parte, non possiamo guardare il nostro giardino”. Seguendo l’esempio di Francesco, è necessario guardare al prossimo. “Il motore della storia umana è la compassione di Gesù che ha bisogno di essere incarnata in noi. Per i più deboli, per gli ultimi, i più piccoli, i peccatori” ha concluso monsignor Napolioni.
Al termine della celebrazione il vescovo ha ringraziato tutti coloro che hanno preso parte alla cerimonia.
LaBos