Banca Intesa chiude a Porta
Milano e a Grontardo

La chiusura delle filiali bancarie prosegue ininterrotta nonostante gli appelli di cittadini e sindacati. Dal 21 giugno stop alla storica sede Banca Intesa Sanpaolo di Porta Milano che verrà accorpata alla filiale di Piazza Stradivari. La più grande banca d’Italia dunque rimarrà a Cremona con una sola sede per la clientela privata. Le altre due in viale Po e all’angolo tra via del Sale e via del Giordano restano dedicate principalmente alla clientela business.
I 12 lavoratori presenti a Porta Milano dal 21 giugno saranno trasferiti in Piazza Stradivari. Non si esclude che il passaggio possa favorire l’uscita anticipata di alcuni dipendenti attraverso l’attivazione del fondo di solidarietà che porterebbe al prepensionamento. La chiusura della filiale di Porta Milano sarebbe stata anticipata dal passaggio di proprietà dell’immobile che attualmente la ospita.
Quella di Porta Milano non sarà l’unica filiale di Banca Intesa a chiudere nel 2025. Sempre dal 21 giugno gli sportelli di Rivolta d’Adda saranno accorpati a quelli di Spino d’Adda, mentre da ottobre chiuderà la filiale di Grontardo.
Resteranno aperte le sedi di Casalmaggiore, Piadena, Crema, Castelleone e Vailate. Banca Intesa resta anche a Soresina e Soncino, ma senza servizi di cassa. Per Sebastiano Milani, coordinatore del sindacato Uilca Cremona-Mantova, “quella di Porta Milano è una filiale che ha un suo passato, ha una sua storia con un’altra insegna che è poi cambiata con le varie fusioni e incorporazioni bancarie.
“Banca Intesa sta progressivamente procedendo con la dismissione di buona parte del patrimonio immobiliare, la cui gestione rappresenta un onere da vari punti di vista, l’importante è che questi tagli non ricadano anche sul personale.
“Dal 2023 – contnua il sindacalista – Uilca si batte per contrastare il fenomeno della desertificazione bancaria, abbandonare i territori può rappresentare un problema serio sia per le persone, soprattutto le categorie più deboli, ma anche per le aziende, che non trovando alternative, rischiano di rivolgersi a forme di finanziamento non lecite se non addirittura criminali attraverso l’usura e il riciclaggio. Mantenere un presidio di legalità anche attraverso una filiale bancaria evita di innescare fenomeni che poi possono sfuggire al controllo”.