Cronaca

Elezioni al quartiere Centro
Sicurezza priorità assoluta

FOTO D'ARCHIVIO

“E’ chiaro che ciascuno di noi ha delle idee politiche ma lo scopo del comitato di quartiere non mi sembra quello di portare avanti dei programmi. Lo vedo piuttosto come un tramite, un portavoce delle esigenze dei residenti nei confronti del Comune”: Ilenia de Paolo è una delle candidate al Direttivo del Quartiere 16, Centro, dove la questione sicurezza è cruciale. Fa parte del movimento spontaneo “Noi ci siamo”, creato da Mimma D’Avossa e Sabrina Guasti all’indomani dei fatti di violenza alla Ciocco e al kebab di via Guarneri del Gesù, per dare voce a quei residenti del centro che chiedono maggiore impegno delle istituzioni nella lotta alla microcriminalità ma non vogliono una città militarizzata.

Che l’esigenza di sicurezza sia il tema più sentito in questa parte di città lo si vede anche dall’elevato numero di candidati al direttivo, ben 20, il più alto tra i sei quartieri al voto. L’assemblea per presentarli è fissata per il 14 maggio a SpazioComune; le elezioni si terranno il giorno 24.

“E’ vero che c’è il bisogno di avere più sicurezza e controlli in città”, afferma Di Paolo, 33 anni, assistente sanitaria e volontaria di Aida, associazione contro la violenza sulle donne.  “Vediamo molte più pattuglie di prima in piazza Roma, ma non credo che questo sia sufficiente; come tanti pensano, alla base c’è un problema di disagio giovanile, il gruppo porta a compiere atti di violenza, servirebbero iniziative specifiche sui giovani. E’ una cosa complessa, che forse avrebbe bisogno anche dell’aiuto delle scuole, ma occorre insistere e lavorare su questo fronte”.

Ilenia De Paolo, candidata al Quartiere16

La sua candidatura nasce proprio dalla spinta del movimento ”Noi ci siamo”: “Ho accettato – aggiunge – perchè mi piacerebbe comprendere di più quello che le istituzioni stanno facendo, quello che sono intenzionate a fare e quello che invece non si sta facendo“.

Parla di “situazione decisamente peggiorata dopo l’aggressione alla Ciocco”  Mimma D’Avossa, che da diversi mesi sta raccogliendo le segnalazioni dei residenti. “La gente ha bisogno di risposte repressive nell’immediato.
Se il punto dolente è la mancanza di fondi per implementare le forze dell’ordine, allora l’amministrazione comunale deve fare di tutto per ottenere questi fondi. Al momento, la priorità è fermare questa ondata di violenza, poi potremo parlare di organizzare spazi inclusivi”.

“Il sindaco ha dichiarato che bisogna coinvolgere i parlamentari di centrodestra eletti nel collegio Cremona-Mantova, perché chiedano fondi al governo centrale”, aggiunge. “Ebbene, a fronte di dichiarazioni di disponibilità, i cittadini hanno bisogno di essere tenuti al corrente di come evolve la questione”.

Mimma D’Avossa

Più volte è stata evidenziata la vastità del quartiere 16, che non ha veri e propri punti di aggregazione come la scuola o l’oratorio, ma è parcellizzato e dove confluiscono di sera persone dal resto della città oltre che da fuori, per la presenza dei locali. La mancanza di un punto di aggregazione in cui i giovani possano auto organizzarsi è uno dei punti deboli di questa zona della città: “Una cosa che secondo me manca – aggiunge De Paolo – è uno spazio verde dove poter praticare sport e attività che favoriscano la socializzazione, luoghi dove ci si possa rilassare e condividere degli interessi. Sarebbe bello avere uno spazio dedicato al benessere, con più verde che tra l’altro ha molteplici effetti positivi sull’ambiente”.

Contro la lamentela fine a se stessa, “mi piace pensare che si possa provare a fare qualcosa; poi magari non sarà facile mettere in pratica azioni concrete, ma questo vale un po’ per le cose di ogni giorno”.
Giuliana Biagi

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