Quartiere Centro, Ventura: "Critiche
propositive, il Comune ascolti"
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Si scaldano gli animi in vista dell’assemblea a SpazioComune di presentazione dei candidati al Direttivo del Comitato di quartiere Centro, dove sono 20 i residenti che hanno deciso di candidarsi, sulla scorta soprattutto delle problemtiche relative a sicurezza e decoro urbano. Alle accuse di eccessiva politicizzazione di questa tornata elettorale risponde Gianluca Ventura, uno dei candidati e fratello di Marcello, consigliere regionale di FDI: “Il compito di un comitato di quartiere è apolitico e apartitico e le critiche devono essere viste dal punto di vista propositivo: se un cittadino evidenzia un problema, l’amministrazione dovrebbe ascoltarlo e magari anche ascoltare le proposte che vengono fatte. Le critiche poste in maniera costruttiva sono fatte per trovare insieme le soluzioni”.
E in cima alla lista delle problematiche del vastissimo quartiere centro, c’è come noto la sicurezza. “Prendiamo via Dante, di fronte al vecchio parcheggio delle tramvie: lasciato al buio, sede di raduni fin dal mattino con gruppi di persone che si siedono sui cofani delle auto. Ho due figli adolescenti, tutte le volte che escono c’è da sperare che tornino a casa sani e salvi. Quindi ben venga l’esercito che non deve servire per reprimere, ma solo per prevenire i malintenzionati.
“Per troppo tempo si è detto che era solo percezione e pertanto certi fenomeni sono a lungo stati sottovalutati. E’ ovvio che speriamo tutti che vengano svolte anche azioni educative da parte delle istituzioni, ma nel frattempo occorrono deterrenti, come appunto l’esercito”.
In via Dante, sempre in zona tramvie – stazione c’è anche il problema dei distributori di bevande automatici H24: “Ci sono sempre persone che occupano il marciapiede con le bottiglie in mano e se si chiede di passare sulla ciclabile c’è da temere reazioni. La gente è stanca di vedere che c’è chi può fare quello che vuole, mentre un barista non può posizionare un tavolino accanto alla porta del suo locale”, continua il residente, che di episodi da raccontare (“ho qui tre pagine di segnalazioni!”) ne ha a iosa. “Due volte sono venuti a recuperare una persona strafatta e ubriaca sdraiata per strada”.
“Il degrado determina poi il disagio, se sto in una zona già trascurata non mi preoccupo di peggiorare le cose col mio comportamento. Il Comune potrebbe fare qualcosa, ad esempio obbligare a ripulire la bestemmia che ancora leggiamo sul muro di via Araldi Erizzo, oppure attaccare vetrofanie sulle tante vetrine abbandonate e sporche. Cremona è bella di per sé, non servirebbe inventarsi tante cose, basterebbe fare una buona manutenzione, ripristinare le lampade che non vanno, pulire i marciapiedi dal guano … Dal mio punto di vista io credo che una città tenuta bene, sicura, bella, sia interesse di tutti, non è una cosa di destra o di sinistra. Ben vengano le idee diverse ma bisogna partire dalle priorità”.
Ribadisce di non avere mire politichee assicura che se non sarà eletto nel Comitato, passerà pari pari le decine di segnalazioni ricevute da quando si è candidato al nuovo presidente.
“La molla che mi ha spinto a candidarmi?”, conclude, “i miei figli, a cui racconto come era Cremona negli anni ’80. Non riescono a crederci”. gb