Carcere, visita e convegno: "Sia
strumento di recupero e dignità"

“La pena per un detenuto non deve essere una frattura definitiva, ma un passaggio verso una nuova cittadinanza“. Lo si è detto il 22 maggio scorso al termine della visita in carcere a Cremona e ribadito nel pomeriggio al convegno nella Sala dei Quadri del Comune. Una giornata organizzata dalla Camera Penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi” presieduta dall’avvocato Micol Parati in collaborazione con “Nessuno Tocchi Caino – Spes contra Spem”, l’organizzazione che si occupa dei diritti dei detenuti e della lotta contro la pena di morte, rappresentata da Elisabetta Zamparutti, tra i fondatori dell’associazione, e dal tesoriere Sergio D’Elia. Per la Camera penale della Lombardia orientale era presente la presidente Maria Luisa Crotti.
“Essenziale è il reinserimento dei detenuti“, è stato detto, “ma soprattutto bisogna costruire ogni giorno le condizioni affinchè una volta fuori possano costruirsi una nuova vita nella legalità“. “Durante la visita della mattinata a Cà del Ferro”, ha spiegato Zamparutti, “abbiamo trovato 539 detenuti per una capacità effettiva di 384 posti. Ci sono 451 detenuti effettivi, di cui 322 stranieri, e ben 367 quelli con problemi psichiatrici e dipendenza da sostanze. Per tutti loro ci sono uno psichiatra e tre psicologi, mentre gli educatori effettivi sono 5 e gli agenti penitenziari, che da pianta organica dovrebbero essere 223, sono invece solo 177“.
La vera emergenza è il sovraffollamento. Di questo grave problema si è parlato in modo particolare al convegno del pomeriggio moderato dall’avvocato Raffaella Buondonno, che ha ricordato che il carcere “non può essere luogo di mera punizione, ma strumento di recupero e dignità“.
E poi gli interventi della presidente Parati sul ruolo dell’avvocato come garante di legalità e rieducazione, del presidente dell’Ordine degli avvocati di Cremona Alessio Romanelli sull’impegno dell’Ordine forense nella cultura penitenziaria, della direttrice reggente del carcere Giulia Antonicelli, che ha parlato dei progetti concreti attivi nella struttura, di Sergio D’Elia, sul carcere oltre la punizione, dell’architetto Cesare Burdese, che ha sottolineato la necessità di avere spazi pensati per la dignità, del cardiologo Federico Canziani sull’ impatto medico e psicologico della detenzione, di Elisabetta Zamparutti sulle buone pratiche europee in tema di detenzione alternativa, e infine l’intervento dell’assessore Marina Della Giovanna sulla fondamentale collaborazione tra istituzioni locali e sistema penitenziario per intraprendere percorsi di reinserimento sociale.
Sara Pizzorni