Piccola e media industria
alimentare: rinnovato il contratto

È stato rinnovato il contratto nazionale della piccola e media industria alimentare 2024-2028. Lo rendono noto i sindacati – Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Unionalimentari Confapi – che, dopo una lunga trattativa, hanno raggiunto un accordo sul quale esprimono piena soddisfazione per i risultati conseguiti. In particolare, in materia di stipendi, conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro e contrasto alla precarietà.
Il nuovo accordo prevede per la parte economica un incremento a regime di 280 euro mensili.
Per il fondo di previdenza complementare Fondapi il contributo a carico delle aziende arriva all’ 1,5%.
Importanti i risultati anche sulla riduzione dell’orario di lavoro con un progressivo aumento delle ore di ROL per i lavoratori e le lavoratrici del comparto. C’è l’impegno, inoltre, a definire future intese a livello aziendale con le Rsu, per ulteriori riduzioni dell’orario in caso di investimenti tecnologici che potrebbero impattare su produttività e occupazione.

Vengono aggiornati e migliorati gli articoli che disciplinano il governo del mercato del lavoro con maggiore contrasto alla precarietà attraverso il dimezzamento della percentuale complessiva, che passa dal 50% al 25% dei contratti a termine, in somministrazione e in staff leasing.
Per i congedi parentali sono aumentate le ore retribuite per l’inserimento al nido e alla scuola dell’infanzia e per l’accudimento dei genitori anziani, nonché, sono state individuate soluzioni per le donne vittima di violenza.
Ciro Di Lena, segretario Fai Cisl Asse del Po, dichiara: “L’accordo raggiunto rappresenta un traguardo importante sia per l’incremento economico che per le conquiste ottenute sul piano normativo per valorizzare il lavoro stabile e ben qualificato. È stata una trattativa dura, ma grazie al confronto costruttivo siamo riusciti a trovare soluzioni condivise. La partecipazione dei delegati alla contrattazione è stata fondamentale”.