Cronaca

Politecnico, Pizzetti: "Cremona fuori
dal cono d'ombra dell'isolamento"

Il Cavalier Arvedi, la rettrice del Politecnico Donatella Sciuto, Luciano Pizzetti (Foto Sessa)

Risalgono al 2021 gli accordi tra Ministero dell’Interno, Agenzia del Demanio, Fondazione Politecnico, Politecnico di Milano, Provincia e Comune di Cremona per trasformare l’ex caserma Manfredini nella nuova sede dell’ateneo. Un lavoro che era stato preceduto da una complessa fase di trattativa tra ministeri a Roma, condotta essenzialmente dall’allora senatore Luciano Pizzetti, conclusasi con il passaggio dell’immobile dal demanio militare a quello civile. Come lo stesso Pizzetti ha ricordato durante il sopralluogo di ieri, in assenza di questo passaggio burocratico, l’ex caserma abbandonata da un decennio sarebbe probabilmente divenuta un hb di accoglienza per l’immigrazione..

A seguito degli accordi l’ex caserma è stata data in concessione gratuita al Politecnico di Milano  e ristrutturata dalla Fondazione Arvedi Buschini; contestualmente lo Stato, tramite l’Agenzia del Demanio, ha acquisito il diritto di superficie a titolo gratuito per 99 anni dell’attuale sede di Via Sesto, dove troveranno sistemazione la Questura e la Polizia Stradale di Cremona.

Proprio Pizzetti, durante il sopralluogo di mertcoledi mattina, ha voluto inserire la riqualificazione di questo comparto cittadino in una vera e propria operazione di “svecchiamento” della città, collegandolo ad altri importanti interventi come il futuro nuovo ospedale, e il raddoppio ferroviario Cremona – Codogno – MIlano.  Lo sviluppo di Cremona, insomma punta anche sulla velocizzazione dei collegamenti da e per il capoluogo di regione: una città competitiva sul fronte della qualità della vita e dei costi delle abitazioni, rispetto a tutto l’hinterland milanese.  E la presenza di un doppio campus universitario come quello che si configura su via Bissolati – Politecnico e Cattolica in Santa Monica – non può che rafforzare l’attrattività della città.

L’INTERVISTA A LUCIANO PIZZETTI. “L’asse di via Bissolati, con il recupero della ex Manfredini, Santa Monica, e il prossimo intervento sull’ex provveditorato di piazza 24 Maggio, rappresenta uno sviluppo molto interessante e positivo per quanto riguarda il futuro di Cremona“, afferma Pizzetti.
Quella della ex Manfredini “è una vicenda che parte da lontano, abbiamo voluto evitare che diventasse hub migranti. La proposta che portammo avanti, quindi, di concerto con la Questura, era che lì si trasferisse la Polizia e la Stradale. Poi, quando si fece avanti Arvedi, si lavorò per arrivare al protocollo siglato nel 2021: realizzare qui la nuova sede del Politecnico, liberando così quella di Via Sesto dove si trasferiranno Questura e Stradale e, essendo a quel punto disponibile la caserma Marconi di via Massarotti, trasferirvi la sede dei Carabinieri”.

“Il trasferimento del Politecnico quindi ‘smuove’ molte altre cose, a beneficio della sicurezza e del sistema culturale, nella prospettiva di superare l’isolamento di Cremona. Si inserisce in un quadro dalle ampie potenzialità: il raddoppio ferroviario apre alla possibilità di collegamenti rapidi con Milano con navette orarie o anche più frequenti in una prospettiva di sviluppo e di comunicazione straordinaria. Se abbiamo una città e un campus bellissimi ma non ci sono i collegamenti, anche pubblici, per spostare le persone, saremmo solo a metà percorso. La connessione università- raddoppio ferroviario è quindi un punto centrale”.

“Questa prospettiva strategica – aggiunge Pizzetti – ha poggiato finora su due poli: le forze pubbliche e un importante soggetto privato, un grande mecenate. Se il sistema si espandesse e il mecenatismo pro Cremona diventasse non solo patrimonio della Fondazione Arvedi Buschini, ma coinvolgesse un più ampio sistema cremonese, la città decollerebbe.
Penso anche all’università di Brescia, che mi auguro possa portare a Cremona la facoltà di medicina, così che avremmo quattro importanti università. E in questo quadro si inserisce anche il nuovo ospedale, attrezzato con nuove tecnologie e DEA di II livello che potrà essere attrattivo molto più di quanto sia ora, con strumentazioni d’avanguardia e attirando professionalità”.

“C’è poi tutto il progetto delle rigenerazioni in centro città e mi auguro che vada a buon fine la trattativa su Centropadane. Insomma siamo nel mezzo di grandi investimenti per questa città e se anche il sistema delle imprese si aprisse a questo, più di quanto già non faccia, saremmo al top: Cremona si pone ad un livello elevato per qualità della vita, come tutti i dati testimoniano, a parte la qualità dell’aria che tuttavia dipende dalla conca padana, come anche di recente, durante le audizioni per i fondi Tamoil, gli esperti hanno evidenziato”.

“Detto questo – è la conclusione – sono molto fiducioso che con le iniziative dirette e l’accompagnamento delle istituzioni pubbliche, Cremona sia nelle condizioni perfette per uscire dal cono ombra e dall’isolamento. Purchè non ceda a quell’elemento che le è caratteristico, ossia il lamento, ma vada oltre, a valutare le possibilità che abbiamo intorno e a coglierle”.
Giuliana Biagi

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