Targhe clonate e perdite d'acqua
Raffica di tentate truffe in città

Truffatori scatenati in città e raffica di segnalazioni alle forze dell’ordine, soprattutto per tentativi di raggiri ai danni di persone anziane, contattate telefonicamente dai malviventi con le scuse più disparate. In alcuni casi i truffatori, spacciatisi per carabinieri, hanno chiamato sul telefono fisso di casa, informando le vittime che la targa della loro auto era stata clonata e utilizzata per commettere una rapina, sostenendo che fosse necessario recarsi immediatamente in caserma per evitare complicazioni legali. Per risultare credibili, hanno chiesto di telefonare al Comando per avere ulteriori informazioni. Un coppia di anziani ha telefonato, e in effetti a rispondere sono stati i carabinieri.
Ma si trattava sempre dei truffatori che, tra gli stratagemmi utilizzati, non terminano la conversazione in modo tale che se le vittime dovessero rialzare la cornetta e comporre un qualsiasi altro numero, risponderebbero sempre loro, qualificandosi come carabinieri o altre forze dell’ordine. In questo caso, però, i due coniugi contattati si sono insospettiti e hanno chiamato i carabinieri, quelli veri, utilizzando il cellulare e non il telefono fisso. E hanno scoperto che si trattava di un raggiro nel quale fortunatamente non sono caduti.
Per la maggior parte, per fortuna, si è trattato solo di tentativi: nessuna truffa sarebbe andata in porto, ma le chiamate a polizia o carabinieri sono state numerose. Finti militari sono invece stati avvistati in questi giorni in zona Po, in particolare in via Oglio e in via Ticino. Hanno suonato al campanello di alcune abitazioni sostenendo che ci fosse una perdita d’acqua e chiedendo di verificare se tutti i soldi e i gioielli fossero al loro posto. In un caso sono riusciti a farsi aprire, ma la padrona di casa si è insospettita e i malviventi hanno preferito allontanarsi prima dell’arrivo delle forze dell’ordine che la residente aveva già chiamato.
Ancora una volta si raccomanda di prestare la massima attenzione, di non aprire a nessuno e di non consegnare denaro o gioielli, e comunque, in caso di qualsiasi dubbio o di strane telefonate, chiamare le forze dell’ordine.
Sara Pizzorni