Politica

Case comunità, La Sala: "Scatole
vuote, urge tavolo di confronto"

Il consigliere Paolo La Sala (Foto Sessa)

“Le Case di Comunità non possono restare un’illusione”: a dirlo è il consigliere comunale Paolo La Sala (Fare Nuova Cremona Attiva), che ha presentato una mozione firmata da tutte le forze di maggioranza, per fare chiarezza sul futuro della sanità territoriale.

“Le Case di Comunità, inserite nel quadro della riforma sanitaria nazionale e finanziate anche attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), rappresentano un pilastro fondamentale della riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale” sottolinea il consigliere. “Ma a Cremona, come in molte altre realtà lombarde, la distanza tra teoria e realtà resta drammaticamente ampia”.

Scopo di La Sala è di sollecitare risposte da parte della Regione Lombardia e riaccendere l’attenzione politica su un tema ancora caldo: “Il rischio è che le Case di Comunità diventino un’illusione. Abbiamo titoli, progetti, schede tecniche e inaugurazioni simboliche, ma mancano servizi concreti. E intanto i cittadini aspettano”.

“In Lombardia erano previste oltre 200 Case di Comunità da realizzare entro il 2026. Ad oggi, secondo i dati diffusi anche dalla stampa regionale, poco più della metà risulta effettivamente attiva, e di queste pochissime rispettano davvero i criteri fissati dal DM 77/2022: apertura 24 ore su 24, 7 giorni su 7″.

“A Cremona, per il consigliere, la situazione è tutt’altro che chiara: “Siamo di fronte a un paradosso: una struttura come quella di via San Sebastiano è stata finanziata con oltre 2 milioni di euro e risulta formalmente attiva, ma non è realmente operativa nel senso previsto dalla normativa.

Mancano figure chiave, i servizi sono parziali e spesso non si capisce nemmeno come accedervi. Oltre al fatto che bisognerebbe capire quali saranno i servizi presenti: presenza di equipe multiprofessionali, disponibilità di medici di medicina generale, pediatri, specialisti e assistenti sociali, nonché sistemi digitali interoperabili. Ad oggi è una scatola vuota, e il rischio è che resti tale se non si interviene subito”.

Un tema importante nella vita quotidiana dei cittadini, specie in un territorio come Cremona, dove la popolazione invecchia e i servizi ospedalieri si sono concentrati sempre più, “lasciando un vuoto sul piano dell’assistenza territoriale” spiega La Sala. L’ obiettivo è dare voce a chi non ce l’ha. Parliamo di anziani, famiglie fragili, persone con patologie croniche, che hanno bisogno di servizi sanitari vicini, accessibili, affidabili. Oltre che alleggerire i Pronto Soccorsi, oramai al collasso”.

La mozione contiene richieste precise e operative. In primo luogo, si chiede al Sindaco e alla Giunta di attivarsi formalmente nei confronti della Regione Lombardia e delle autorità sanitarie competenti (Ats Val Padana e Asst di Cremona) per ottenere informazioni puntuali sullo stato dei lavori, sulle tempistiche previste e sull’effettiva attivazione dei servizi.

Inoltre, la mozione sottolinea l’importanza di un coinvolgimento istituzionale più ampio: “Il Comune di Cremona non può restare spettatore — sottolinea il consigliere comunale — è fondamentale che l’Amministrazione sia parte attiva nei processi di pianificazione, perché è l’ente più vicino ai cittadini e conosce i bisogni reali del territorio”.

A questo proposito, il documento chiede “l’istituzione di un tavolo permanente di confronto, che coinvolga Comune, Ats, Asst, rappresentanze sindacali e professionali. Un luogo di dialogo stabile per monitorare lo sviluppo delle Case di Comunità, discutere criticità, proporre soluzioni e soprattutto garantire trasparenza”.

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