Cronaca

Disuguaglianze territoriali:
presentato il report in Provincia

La sanità, l’istruzione, ma anche la qualità della vita, in un’analisi che non lascia spazio a stereotipi e luoghi comuni.
Questi alcuni dei temi affrontati durante la presentazione del rapportoItalia (ancora) diseguale“, illustrato giovedì pomeriggio nella sala del consiglio della Provincia di Cremona e realizzato dalla Fondazione Friedrich Ebert (FES), la più antica e importante associazione politica tedesca, intitolata a Friedrich Ebert, primo cancelliere democratico della Germania.

Lo studio, condotto e presentato tra gli altri dal professore dell’università di Bari Francesco Prota, punta su una nuova visione del Belpaese, superando la tradizione contrapposizione nord-sud: l’Italia è stato divisa infatti in 5 macro aree (o cluster), che variano a seconda delle diverse tematiche.

Facendo focus sulla provincia di Cremona, una mappa delle disuguaglianze in Italia la colloca nel cluster 2, come area caratterizzata da una tradizionale vocazione manifatturiera ma con una qualità della vita, in particolare per quanto riguarda gli aspetti inerenti alla cultura, non particolarmente alta e presenza di fattori di esclusione sociale. Tra i dati emersi, una percentuale di giovani NEET e di laureati leggermente superiore alla media del cluster, anche se non distante da quella nazionale.

Meglio invece la capacità amministrativa locale: il territorio cremonese si posiziona nel cluster 1, tra i territori con i più alti livelli di professionalità amministrativa, elemento determinante per affrontare con efficacia le sfide future.

“Lo sforzo che facciamo con questo report – spiega il professor Prota – è di raccontare effettivamente la realtà, che è molto differente da un’immagine stereotipata di un Nord tutto avanzato e di un Sud con problemi. La situazione, infatti, è molto più frastagliata: ci sono tanti nord diversi, ci sono tanti sud diversi”.

“Oggi le diseguaglianze attraversano tutto il Paese – prosegue – da qui, lo sforzo di questo studio di scendere a livello provinciale, per cercare di arrivare ad un livello maggiore di granularità per rendere conto di questa situazione”.

Tra i presenti al momento, oltre a diversi amministratori ed interessati, anche il Presidente della Provincia di Cremona Roberto Mariani; insieme a lui Michele Bellini, promotore dell’iniziativa sul territorio cremonese, al Direttore della Fondazione Friedrich Ebert Italia, Armin Hasemann e Luca Argenta, Policy Officer della Fondazione.

Divergenze territoriali, quelle spiegate nello studio, che nel tempo sono molto cambiate: diseguaglianze reali che per avere una possibile soluzione necessitano di soluzioni altrettanto concrete.

“Innanzitutto – commenta ancora l’autore del rapporto – c’è un problema Paese, che nel suo complesso arretra rispetto alla media europea; questo è bene tenerlo presente, non ci sono vincitori in questa storia. All’interno di questa situazione, ovviamente, ci sono poi situazioni differenziate”.

“Quali sono oggi le vere diseguaglianze? Sono sì di carattere economico, ma sono principalmente nei diritti di cittadinanza: parlo di istruzione, di welfare, di trasporti, di salute. Questi sono gli ambiti su cui oggi bisogna intervenire, perché non possiamo consentire che cittadini che nascono e vivono in posti diversi abbiano diversi diritti di cittadinanza. E’ inaccettabile”.

E sulle possibili soluzioni, il docente universitario afferma “c’è da lavorarci: nel report proviamo a dare due indicazioni, semplici ma dettagliate allo stesso tempo. Prima d’ogni cosa, dobbiamo investire sui diritti fondamentali dei cittadini; bisogna inoltre tenere conto delle differenze territoriali e quindi intervenire con politiche industriali, come vengono definite place-based, cioè che partano dai territori e tengono conto delle differenze. Risolvere i problemi micro, di ciascun territorio, ci permette di risolvere in macro. Non è facile, non voglio dire che sia semplice come ricetta, ma si può fare”.
Andrea Colla

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