Cronaca

Referendum 2025, astensione
o voto? Le voci dei cremonesi

A pochi giorni dall’apertura dei seggi per il referendum, aumentano le divergenze tra le forze politiche. Il centrodestra invita a disertare le urne o al limite, come ha detto la presidente Meloni, lancia l’idea di recarsi al seggio ma senza ritirare le schede; il centrosinistra in linea di massima è schierato per 5 sì, con l’eccezione di Italia Viva (e anche dei riformisti tra le file del Pd) che fa dei distinguo tra i 4 quesiti sul lavoro e indica un chiaro sì solo per quello sulla cttadinanza.

Ma cosa ne pensano i cremonesi? Nel servizio di CR1 abbiamo raccolto le loro opinioni fermandoli per strada e dalle risposte emerge un generale invito ad andare a votare, informandosi meglio.

Due le macro tematiche protagoniste dei  quesiti referendari dell’8 e 9 giugno : le prime quattro schede vertono infatti sul lavoro, dai licenziamenti illegittimi (scheda verde chiaro e scheda arancione), fino agli infortuni in caso di appalto (scheda rossa) e all’obbligo di motivazione in caso di contratti a tempo determinato. Il quinto, invece, con scheda gialla, vede al centro il dimezzamento dei tempi per l’ottenimento della cittadinanza italiana, da 10 a 5 anni.

Votando “SI”, chiedi di cambiare quella parte di legge; votando “NO”, invece si vuole mantenere tutto così com’è. Argomenti, come spesso accade con i referendum, che sono talvolta per “addetti ai lavori” e non sempre di facile comprensione.

Si ricorda che il referendum sarà valido sono se andrà a votare almeno la metà degli aventi diritto; il cosiddetto quorum. Negli ultimi 30 anni (dal 1995 ad oggi) il quorum è stato superato solo nel 2011, e anche questa volta la possibilità che il limite non venga raggiunto è elevata.
Andrea Colla

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