Cronaca

Allegri saluta: soddisfatto,
ma deluso dalla politica locale

Stefano Allegri (foto Sessa)

Tutto pronto per il cambio al vertice dell’Associazione industriali di Cremona. Giovedì 12 giugno al Teatro Ponchielli ci sarà il passaggio di consegne tra l’attuale presidente Stefano Allegri e il successore designato Maurizio Ferraroni. Un passaggio all’insegna dei festeggiamenti per l’80esimo anniversario dell’associazione. Quattro anni quelli di Allegri durante i quali non sono mancati passaggi impegnativi.

«Il mio mandato ha attraversato anni complessi: crisi energetica, guerra in Ucraina e Gaza, dazi USA, problemi logistici. Nonostante tutto, abbiamo raggiunto traguardi importanti, come l’ingresso nel Consiglio Generale di Confindustria e l’espansione dell’associazione. Abbiamo creato il gruppo “Assieme” per unire le categorie, mantenendo le identità ma collaborando su obiettivi comuni».

Green Deal e industria
«Il “Fit for 55” ha avuto un impatto forte. Condividiamo gli obiettivi ambientali, ma serve un approccio più pragmatico per tutelare l’industria europea.»

Ruolo dei corpi intermedi
«La nostra crescita dimostra l’efficacia del nostro ruolo. Ma quando la politica punta sulla disintermediazione, è un segnale preoccupante. Serve un confronto per leggi più efficaci.»

Rapporti con la Regione
«Buona collaborazione. Abbiamo lavorato per dare voce anche ai territori periferici come Cremona, soprattutto sul tema infrastrutture, dove siamo ancora fanalino di coda.»

Masterplan 3C e Associazione temporanea di scopo
«Dove ci sono infrastrutture, c’è sviluppo. Con la nuova presidenza provinciale, i progetti stanno avanzando rapidamente.»

Caro energia e nucleare
«L’Italia ha i costi energetici più alti d’Europa. Le nostre imprese pagano molto più di quelle tedesche e francesi. Serve una strategia energetica sostenibile, incluso il ritorno al nucleare. È fondamentale iniziare subito.»

Dazi e identità europea
«I dazi generano incertezza. L’Europa deve trovare una propria strategia commerciale per difendere la sua industria e la sua identità.»

L’indagine rapida di maggio del Centro Studi Confindustria mostra un lieve miglioramento delle aspettative tra le grandi imprese.
«Il documento evidenzia i punti di forza del nostro sistema produttivo, spesso sottovalutati. Dal 2017 al 2023 il nostro PIL è cresciuto più di quello di Germania e Francia, e il debito pubblico è aumentato meno. La produttività delle aziende italiane è tra le migliori d’Europa, e siamo il secondo paese manifatturiero del continente. Nonostante il caro energia, nel 2024 abbiamo esportato il 50% della nostra manifattura, superando il Giappone.»

Partecipazione dei lavoratori nelle aziende: la legge è stata approvata. Utile?
«La nuova legge sulla partecipazione dei lavoratori nei Cda proposta dalla Cisl è un passo avanti nella riduzione della conflittualità. Condividere obiettivi rafforza la competitività. Positiva anche la detassazione dei premi. Tuttavia, servono competenze specifiche per contribuire efficacemente alle decisioni aziendali.»

La difficoltà maggiore in questi quattro anni?
Il rapporto con la politica. Le imprese corrono, la burocrazia rallenta. A livello locale, la delusione è stata forte. Ma quando si lavora insieme, qualcosa si ottiene.»

Giovedì 12 giugno sarà ufficializzato il nuovo presidente, Maurizio Ferraroni.
«È una persona capace, preparata, e non ha certo bisogno dei miei consigli. A Maurizio va il mio più sincero in bocca al lupo perché è un impegno estremamente coinvolgente»

L’intervista integrale di Giovanni Palisto sarà trasmessa martedì 10 giugno alle 19.30 in Punto e a capo, CR1 canale 19.

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