Area Frazzi, 1000 firme per tenere
recinzione. La risposta di Carletti
Il Comitato di Quartiere Po ha consegnato giovedì mattina 953 firme raccolte a sostegno della richiesta, da parte dei residenti, di non abbattere il muro di recinzione dell’Area Frazzi. Moltissimi coloro che hanno aderito, non solo residenti nel quartiere. Tra le firme raccolte, 237 sono state sottoscritte in presenza e 716 online.
“Una raccolta firme molto partecipata” ha sottolineato Angela Alessi, segretaria del Comitato. “Abbiamo raccolto quasi mille firme, molte delle quali non da residenti del quartiere Po. Ha partecipato gente anche da tutto il Nord Italia e persino dall’estero: cremonesi che non abitano più qui ma che hanno comunque a cuore il bene della città”.
Secondo i residenti, con quanto stanziato per l’abbattimento, sarebbe più sensato procedere con una riqualificazione del Viale Po, che presenta non pochi problemi. “Ad esempio viale Po presenta molte criticità” ha spiegato Giampaola Costanzo, presidente del comitato. “Quando piove si formano delle pozzanghere enormi e i pedoni devono spostarsi sulla pista ciclabile.
“Ringrazio il Comitato di Quartiere Po per la costante attenzione che pone alle dinamiche amministrative che riguardano quella zona così bella e importante della città”, afferma l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Carletti. E’ certamente positivo che i cittadini si organizzino per confrontarsi sul futuro e sulle necessità di sviluppo dei quartieri in cui vivono e dove crescono i loro figli. Inoltre, è altrettanto positivo che i cittadini si organizzino e si muovano compatti per contrastare quelle che ritengono prevaricazioni dell’amministrazione, spendendo energie per creare gruppi di pressione che contrastino decisioni imposte”.
“Forse queste energie – aggiunge però Carletti – sarebbe opportuno risparmiarle quando è davvero necessario, altrimenti l’impegno potrebbe apparire come un esercizio di stile fine a sé stesso. L’amministrazione ha proposto il progetto di rivedere il muro di cinta dell’ex area Frazzi chiarendo fin da subito che ogni intervento sarebbe stato vincolato al benestare dei residenti. Questo lo ha ribadito al Direttivo del Comitato e all’assemblea del quartiere. Se si vuole mantenere il muro così com’è, non era necessario alzare barricate, semplicemente perché nessuno vuole agire contro la volontà dei cittadini”.
Tra le altre problematiche sollevate dal Comitato di quartiere, i tombini intasati di foglie e rametti, “che andrebbero puliti, perché se scende molta pioggia si rischia l’allagamento come già era capitato in passato. Per non parlare del verde sul viale, che avrebbe bisogno di manutenzione, o dei cespugli, che sono quasi tutti ininsecchiti”, ha aggiunto Costanzo.
I problemi non sono, poi, solo sul viale: “In tutto il quartiere, strade e marciapiedi sono pieni di buche, le piante hanno bisogno di manutenzione… finora non si è vista neppure la manutenzione ordinaria” ha concluso la presidente. lb