Droga e dipendenze, dati allarmanti
Anche La Zolla in udienza dal Papa
Al via la campagna nazionale #ascoltamidavvero, promossa dalla Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (Fict) per rilanciare il valore educativo dell’ascolto e della relazione con i più giovani

Il 26 giugno ricorre la Giornata Internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga. Per l’occasione, si terrà a Roma un’udienza del Papa sul tema della lotta alla droga, dove sarà presente una delegazione della Fondazione Zolla, impegnata per la causa sul territorio cremonese, con sede in via San Savino. La comunità ospita più di 30 ragazze che, attraverso percorsi terapeutici dedicati, cercano di uscire dalla dipendenza di sostanze e alcol.
“Ogni giorno siamo impegnati nell’accoglienza e nella cura di ragazze che purtroppo hanno perso tutto per colpa della droga. – spiega il presidente di Fondazione Zolla, don Giuseppe Salomoni – La Zolla nasce da un atto d’amore di tanti genitori cremonesi che hanno affrontato insieme queste problematiche e continuano a farlo con l’aiuto di operatori professionali e dei presidi sanitari territoriali come i Serd e l’Ats. È utilissimo che si continui a parlare di questo problema, tante sono le famiglie sconvolte dalle dipendenza, e noi da vent’anni cerchiamo umilmente di dare il nostro contributo.”

La Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (Fict) – a cui aderisce anche Fondazione Zolla – ha presentato i dati aggiornati del proprio osservatorio, attivo dal 2017, che monitora costantemente la situazione su dipendenze, salute mentale, disagio minorile e migrazioni.
Nel 2024, i 600 servizi attivi della rete Fict in Italia hanno assistito complessivamente 11.113 persone, registrando il massimo storico di utenti con dipendenze patologiche: 6.419 casi, un aumento del +15% rispetto al 2023.
Tra le persone assistite monitorate (2.807, per la precisione), quasi una persona su due risulta affetta da problemi psichiatrici: il 43,8%, ovvero 1.229 utenti, con un incremento del +7,7% rispetto al 2023. Questo numero rappresenta il 19% dell’utenza totale in carico Fict. Il 31,6% degli utenti è in trattamento farmacologico psichiatrico, con un’incidenza particolarmente alta tra minori e giovani adulti.
La cocaina si conferma la sostanza più diffusa (37%), seguita da alcol (20%), eroina (15%) e crack (10%). La combinazione cocaina e crack raggiunge il 46% delle richieste di trattamento. Preoccupa anche l’incremento dell’alcol, cresciuto del +25,7% in un solo anno. In forte crescita anche il gioco d’azzardo patologico, che passa da 343 casi nel 2020 a 551 nel 2024 (+60%).
Marginalità e povertà educativa sono altri dei problemi che caratterizzano il profilo dei tossicodipendenti: il 67% dell’utenza in carico agli enti del terzo settore federati alla Fict è privo di occupazione (disoccupati, in cerca di lavoro o pensionati), mentre solo il 26% ha un impiego. Il disagio sociale è radicato anche in povertà educativa e mancanza di opportunità: dal 2017 a oggi, i servizi FICT hanno attivato oltre 430mila contatti educativi di prossimità, con 77.234 solo nel 2024, di cui l’84% rivolti a minori.
Tra gli utenti Fict, il target resta prevalentemente adulto (46% over 40, 42% tra 26-40 anni), ma sono in aumento le donne: da 926 nel 2022 a 1.255 nel 2024 (+35%). I minori restano una quota contenuta ma stabile (126 utenti), con la cannabis e alcol come sostanze d’ingresso prevalente.
“Questi dati – spiega Luciano Squillaci, presidente della Fict – confermano un aumento della complessità clinica e sociale, nuove dipendenze e fragilità psichiche. La risposta non può essere frammentata: oggi più che mai serve un sistema dei servizi, di cui fanno parte gli Enti del terzo settore accreditati, che superi la categorizzazione dei problemi e gli interventi per prestazioni per un approccio integrato che ponga al centro la persona e non la malattia.”
È in questo contesto che nasce la campagna Fict “ #ascoltamidavvero – Dare ascolto è già cura. Scegliamo la prossimità”, promossa per rilanciare il valore educativo dell’ascolto e della relazione con i più giovani.
“Con i ragazzi bisogna stare, non basta intervenire. – continua Squillaci – Se non si ricostruiscono legami autentici, ogni altro intervento è inefficace. È un invito rivolto a famiglie, scuole, istituzioni perché dove c’è ascolto autentico, può nascere una cura. Dove c’è prossimità, può rinascere la speranza.”