Cronaca

Cigni saluta Cremona:
"Un'esperienza meravigliosa"

Dopo la nomina ufficiale di Andrea Cigni a sovrintendente del teatro lirico di Cagliari, giunta dal ministero della Cultura. Un nuovo prestigioso incarico, dopo la direzione del teatro Ponchielli di Cremona, dove è rimasto per circa quattro anni e mezzo.

Un bilancio della sua vita professionale di tutti questi anni al Ponchielli?

“Sono stati anni bellissimi, lascio alla città di Cremona e ai cremonesi un teatro in piena salute. Lascio un personale al quale sono molto affezionato, che è preparatissimo e si farà carico di questo teatro anche negli anni a venire, come è successo in tutti questi anni. Sono molto felice della nomina che ho ricevuto a Cagliari, e ringrazio il mio predecessore, il maestro Colabianchi. Un ringraziamento anche al consiglio di indirizzo del teatro lirico e al sindaco Massimo Zedda.
Raccolgo un testimone importante in una città meravigliosa, in un teatro così importante come quello di Cagliari, il Teatro Lirico, una delle 14 fondazioni lirico-sinfoniche. Ma lascio un teatro di tradizione, il Teatro Ponchielli di Cremona e il suo festival, in ottime mani, con un nuovo sovrintendente, il più giovane d’Italia, preparatissimo e competente, che si farà carico di tutto il patrimonio che ovviamente abbiamo creato insieme a tutto il personale in questi anni e che lo rilancerà ancora verso il futuro”.

Un giovane alla guida del Ponchielli: Andrea Nocerino che, in tutti questi anni, dal 2022, è stato il suo braccio destro. Dunque una nomina nel segno della continuità…

“Andrea Nocerino si è formato proprio a Cremona, è un violoncellista raffinato, laureato alla Luis in Management per l’impresa culturale e il marketing. Quindi una figura a tutto campo, sia da un punto di vista artistico che manageriale.
Sono felicissimo perché ho seguito la sua formazione, ma lui, avendo la sua identità, la sua personalità, sono sicuro che darà un’ulteriore identità, un ulteriore slancio a questa struttura così importante. Auguro ogni bene a lui e a questo teatro così bello”.

La prossima settimana si insedierà a Cagliari. Come ha intenzione di gestire l’attività del Teatro?

“Si entra sempre in punta di piedi in una struttura, con il rispetto per quello che è il patrimonio personale, artistico, tecnico, amministrativo che si trova. Sarò dentro una nuova realtà, dove vado a fare un servizio, perché il nostro lavoro è un impegno pubblico che mettiamo a disposizione di comunità diverse.
Mi impegno ovviamente a conoscere approfonditamente tutti i meccanismi che regolano la fondazione del Teatro Lirico di Cagliari, a conoscere la città, il territorio, una regione meravigliosa come la Sardegna. Il Teatro Lirico è il teatro della Sardegna, per cui sono felicissimo e anche emozionato, onorato e mi sento anche privilegiato a guidare un’istituzione così importante del nostro Paese”.

A Cagliari dovrà gestire 400 persone che compredono anche un’orchestra e un coro…
“Certo, le fondazioni lirico-sinfoniche sono chiamate per legge, oltre che alla divulgazione del nostro patrimonio musicale, anche alla formazione dei quadri artistici. Per cui all’interno del teatro troverò due preziose e importanti realtà, che sono il coro e l’orchestra del Teatro Lirico, con meravigliosi musicisti. E quindi tutto questo mi rende orgoglioso, lo dicevo prima, ma anche responsabile rispetto a un percorso che dovremo fare insieme al personale che incontrerò nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.
Per cui il mio ringraziamento si estende anche a chi mi ha sostenuto: al Ministro Giuli, a tutto il Ministero della Cultura. Questo nuovo incarico mi sprona a mettermi a servizio di tutti coloro che già operano in quel teatro e che ovviamente non riceveranno una figura apicale, ma riceveranno un collega con il quale interfacciarsi, condividendo oneri e onori, per guardare al futuro anche al Teatro Lirico di Cagliari e alla sua internazionalizzazione”.

Lei ha sottolineato che ogni sovrintendente connota il proprio mandato. Qui arriva Nocerino, connoterà il suo mandato. Lei come intende connotare il suo mandato a Cagliari?
“I sovrintendenti non sono eterni. Lasciano un segno, passano, vanno. Hanno un ruolo protempore per quello che è il tempo, appunto, in cui sono chiamati a fare un servizio all’interno di un’istituzione preziosa come sono i teatri.
Il segno lo definiremo insieme al Teatro Lirico di Cagliari, anche in base alle esigenze che il Teatro Lirico di Cagliari mi rappresenterà. E questo è un buon modo, secondo me, di cominciare un percorso insieme verso quelle che sono le nuove sfide che ci attendono per il domani”.

Qual è il ricordo più bello che ha di Cremona?
“Cremona ha tanti bellissimi ricordi per me. E’ la città alla quale devo tutto, per cui spero in questi anni di aver restituito in parte quel tanto che ho ricevuto. Il ricordo più bello di Cremona è Cremona stessa, il suo patrimonio musicale, le sue persone, le realtà che lavorano, operano anche a livello sociale in questa città.
Probabilmente uno dei ricordi più preziosi, tra tutti quelli che porto, è anche la vicinanza dei giovani che in questi oltre duemila messaggi che io ho ricevuto dalla nomina a sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari, ad oggi mi hanno lasciato.
Tra questi messaggi, quello di uno studente che mi ha commosso davvero fino alle lacrime. Non racconterò il contenuto, ma riassume perfettamente in poche parole quello che è stato il mio spirito di servizio all’interno di questa meravigliosa comunità”.

Continuerà l’attività di regista e continuerà a insegnare al Conservatorio?
“Per quanto riguarda l’insegnamento al Conservatorio, essendo l’incarico di sovrintendente di una fondazione lirico-sinfonica, vado in aspettativa per tutta la durata del mandato di sovrintendente, perché è una figura di nomina pubblica.
E per quanto riguarda il lavoro di regista, perché no. Vedremo e condivideremo insieme al Consiglio d’Indirizzo della Fondazione del Teatro Lirico quello che sarà anche il mio percorso artistico”.

Come vorrebbe salutare i cremonesi?
“Se vedum”.

Silvia Galli

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