Il caldo ha le ore contate:
da venerdì piogge e calo termico

L’ondata di caldo che sta investendo la Lombardia ha una data di scadenza: venerdì 4 luglio. A dirlo è una nota del Servizio Meteo di Arpa Lombardia, che valuta come il ritorno di piogge e tremporali porterà all’avvio di una nuova fase meteorologica, decisamente più fresca e variabile.
“Fino ad allora in pianura avremo ancora temperature tra i 37 e i 38 gradi, con forte disagio da calore, ma a partire da sabato ci sarà un primo calo delle temperature di 4-6 gradi” si legge nella nota di Arpa. “Previsto anche il ritorno di piogge e temporali, in particolare nella giornata di domenica. Ci sarà quindi l’inizio di una nuova fase meteorologica caratterizzata da marcata variabilità con nuove occasioni per piogge e temporali anche durante la settimana.
Di qui, scatta l’allerta: “a fronte del grande calore e la consistente energia accumulata in questo periodo, nei prossimi giorni sarà possibile avere dei temporali di forte intensità” si legge nel documento.
COSA ACCADRA’ NEI PROSSIMI GIORNI
A illustrare nel dettaglio cosa accadrà è 3BMeteo. Come spiega il meteorologo Manuel Mazzoleni, “l’eccezionale e vasto anticiclone subtropicale, che da giorni sta mettendo in ginocchio mezza Europa (Italia compresa) con caldo record tra Iberia, Francia, Be-nelux, Germania e persino Inghilterra, inizierà a indebolirsi dal prossimo weekend, favorendo la discesa di correnti decisamente più fresche ma anche instabili da Nord”.
L’anticiclone subtropicale, protagonista assoluto di questo inizio d’estate 2025 “a partire dal weekend si indebolirà in maniera significativa, lasciando spazio a una vasta ed energica circolazione depressionaria che, dai Paesi nordici, si estenderà fino al Mediterraneo centrale”.
“Sarà soprattutto da sabato che l’azione delle fresche correnti atlantiche, pilotate dalla depressio-ne sul Nord Europa si farà sentire a partire dal Centro-Nord” continua Mazzoleni. “Se venerdì i temporali diurni si formeranno perlopiù sui settori alpini e appenninici centro-settentrionali in forma isolata, tra sabato e, ancor più, domenica, essi diventeranno diffusi su tutto il Nord, interes-sando non solo i rilievi ma anche gran parte della Val Padana, ad eccezione della Romagna orientale, dove potrebbero risultare blandi o assenti”.
L’ONDATA DI CALORE
Arpa analizza anche l’ondata di calore che ha caratterizzato l’intero mese di giugno, con notti tropicali (ossia con minime superiori ai 20 gradi) praticalmente costanti. Una tendenza che è in aumento: “A partire dagli anni 90, ossia da quando la temperatura media annua è iniziata a salire in misura significativa, il numero di notti tropicali è quasi raddoppiato” sottolinea Arpa.
“Negli anni 90 la media annua era di 42, negli anni 2000 di 59, mentre nella successiva decade 72. Tra il 2021 e il 2024 si è arrivati a una media di 81 notti tropicali. Il 2022 con 101 giorni è stato l’anno che ha registrato più notti tropicali, mentre il 1993 con 24 giorni quello minore”.
Un aumento di circa 40 notti tropicali equivale a un allungamento della stagione estiva di oltre un mese. La stagione estiva inizia convenzionalmente il 1° giugno e termina il 31 agosto. Eppure, soprattutto a Milano, “è sempre più frequente assistere a notti tropicali nei mesi di giugno e settembre, in qualche anno anche in maggio, mentre ormai è la normalità nei mesi di luglio e agosto”.
“Durante il giorno asfalto e cemento hanno una grande capacità di assorbire la radiazione solare aumentando considerevolmente la propria temperatura” continua Arpa. “Di notte invece il calore accumulato fatica a disperdersi. Le aree ricche di vegetazione si scaldano meno durante il giorno e si raffreddano meglio durante la notte. Per questo motivo si può parlare di isola di calore urbana. La presenza dell’isola di calore urbana è maggiormente evidente durante le ore notturne e mantiene le temperature più elevate nel centro città rispetto alle zone periferiche” conclude Arpa Lombardia.
IL FIUME PO
Intanto continua il monitoraggio della situazione del fiume Po e della fase di secca. A questo proposito si è riunito l’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici del Distretto del fiume Po, secondo cui “il mese di giugno è stato caratterizzato da temperature superiori ai valori tipici del periodo e da precipitazioni in generale inferiori alla media (dati aggiornati alla seconda metà di giugno)”.
Le portate transitanti nelle principali sezioni del fiume Po “sono state caratterizzate da valori mediamente inferiori a quelli tipici del periodo, ma rientranti comunque nella norma” sottolinea Aipo. E sebbene nei prossimi giorni siano previsti temporali, “i modelli restituiscono, per tutte le sezioni considerate, una progressiva riduzione delle portate transitanti“.
A questo proposito “desta particolare preoccupazione l’andamento della risalita del cuneo salino nei rami principali del Delta del fiume, anche a causa del drastico calo della portata“. A preoccupare, per quanto riguarda il nostro territorio, è “la situazione nell’area della Provincia di Piacenza, dove le scarse precipitazioni del mese di giugno hanno comportato un rapido abbassamento dei livelli dell’invaso di Mignano, attualmente al 50% della sua capacità”. Si tratta quindi di una condizione di severità idrica “Media con precipitazioni”.
Laura Bosio