Cronaca

Gravi marginalità, nasce "Stazione
di Posta" alla Casa dell'Accoglienza

L'ex portineria della Casa dell'Accoglienza: qui ci sarà il front office migranti per l'orientamento alle pratiche amministrative

Si chiama  “Stazione di Posta”, il servizio avviato alla Casa dell’Accoglienza di Cremona, frutto di una riorganizzazione strutturale e funzionale che vede come capofila il Comune di Cremona in partnership con Caritas cremonese e la cooperativa Servizi per l’Accoglienza, finanziato dall’Unione Europa, grazie al Next Generation EU, attraverso i fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza ItaliaDomani.

Un ruolo cruciale per prevenire i problemi della grave marginalità è portato avanti dal Centro di Ascolto che ha un nuovo ingresso in via Stenico e spazi riqualificati: una porta di accesso che consente di intercettare, in sinergia con i Centri di ascolto sul territorio, situazioni di difficoltà come sfratto, taglio delle utenze, perdita di lavoro, mancato accesso a farmaci, con l’obiettivo di evitare che diventino croniche. L’attività consiste nell’ascolto delle persone, delle loro sofferenze e bisogni, orientamento ai servizi territoriali, supporto per periodi definiti dentro a progetti che puntano al recupero di salute, dignità, inclusione e autonomie,

“Il tema dell’ascolto dei bisogni delle persone, ma anche dei segnali del territorio è fondamentale per prevenire la grave marginalità – il commento di Alessio Antonioli, responsabile del Centro di Ascolto di Caritas cremonese – Il nostro compito è quello di mettere in campo contatti, azioni, progetti e strategie per non arrivare a situazioni estreme: questo consente di evitare innanzitutto le sofferenze delle persone e anche di ridurre i costi per tutto il sistema del welfare”.

Accanto al Centro d’Ascolto, continuerà ad essere presente il punto salute che, alla presenza di medici e infermieri volontari, garantisce, in accordo in particolare con l’associazione Articolo 32, risposte tempestive alle persone impossibilitate ad accedere a farmaci e prestazioni di base.

Novità derivante dai lavori in corso, la sala aperta alla città, con accesso da via S. Antonio del Fuoco, e destinata ad eventi e riunioni di gruppi o associazioni. Uno spazio che vuole essere anche pretesto per occasioni di avvicinamento della cittadinanza al sistema di prevenzione delle povertà e delle gravi marginalità. Altra funzione significativa quella di front office dell’Area migranti, che troverà spazio nell’attuale portineria: un servizio di accompagnamento alle pratiche amministrative, soprattutto quelle legate ai permessi di soggiorno, per gli ospiti della Casa e per i migranti esterni, che consente alla Caritas cremonese di essere punto di riferimento, di monitoraggio e di prevenzione per le persone provenienti dai flussi migratori.

Riqualificati come spazi e come funzionalità, anche il dormitorio maschile di 12 posti per l’accoglienza notturna dei senza fissa dimora che avranno la possibilità di avere in più un deposito bagagli per i propri beni materiali che altrimenti non avrebbero collocazione e una sala dove sostare in modo informale e ricevere un pasto freddo. Le docce del dormitorio, inoltre, saranno aperte anche alle persone che usufruiscono del servizio delle Cucine Benefiche della San Vincenzo che continuerà a servire i pasti caldi cucinati dalla Casa dell’Accoglienza, ma in spazi ristrutturati e con posti a sedere aggiuntivi rispetto a quelli attuali.

Per finire, la grande sala della mensa che serve pasti agli ospiti della Casa, diventerà spazio polifunzionale per accogliere eventi in collaborazione con gruppi e associazioni al fine di diffondere la cultura della solidarietà e dello scambio tra tradizioni differenti.

“In questo progetto – la dichiarazione di don Pier Codazzi, direttore di Caritas cremonese e presidente di Servizi per l’Accoglienza – c’è un’attenzione specifica alla grave marginalità che a Cremona non è così visibile, ma che esiste. Un servizio integrato di presidio, prevenzione e accompagnamento che in parte valorizza l’esistente e in parte immette nel sistema elementi innovativi, esercitato in un contesto riqualificato come strutture e come funzioni, grazie alla sinergia tra pubblico e privato, e sempre in collaborazione con i servizi e la rete territoriale di associazioni e realtà che già si occupano da anni di grave marginalità”.

“La scelta fatta dal Comune di Cremona di investire sulla Stazione di Posta – il commento dell’Assessora alle Politiche sociali e fragilità Marina Della Giovanna – nasce dalla volontà di rafforzare i diversi servizi di accoglienza già esistenti a supporto di chi vive in condizioni di marginalità e, soprattutto, integrarli con azioni nuove, funzionali alla costruzione di percorsi concreti di reinserimento sociale così da restituire a queste persone dignità e futuro”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...