Deadline a fine marzo 2026 per
la trattativa vendita Centropadane
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Potrebbero volerci ancora parecchi mesi per capire se andrà in porto la vendita delle azioni di Centropadane Spa, dalla quale gli enti di Cremona (Comune, Provincia, Camera di Commercio e Aem) avrebbero potuto ricavare una cifra ipotizzabile attorno ai 16 milioni di euro, se fosse andata in porto l’asta bandita a febbraio di quest’anno dalla Provincia di Brescia per conto di tutti i soci.
L’asta è andata deserta nonostante una proroga, con la conseguenza che il valore del pacchetto azionario, che comprende anche il progetto dell’autostrada Cremona – Mantova, si è ridimensionato.
A fine luglio un solo soggetto imprenditoriale si è fatto avanti mostrando interesse alla trattativa diretta con Centropadane: la srl Strade Veloci di Francesco Bettoni, e che ha all’interno un big nel settore delle costruzioni come la Cmb di Carpi.
La trattativa è avviata ed è condotta da un tavolo tecnico a cui siedono, tra gli altri, il presidente di Centropadane, Massimo Ottelli, e i rappresentanti degli enti cremonesi Paolo Stella Monfredini e Mara Pesaro. Ma non sembra destinata a chiudersi a breve: i soci pubblici hanno deciso pochi giorni fa di fissare al 31 marzo 2026 la scadenza, al fine di garantire il regolare svolgimento e completamento delle attività.
E se tra i soci cremonesi l’interesse principale è quello di vedere finalmente riavviato l’iter dell’autostrada per Mantova, non è detto che questo coincida con gli obiettivi bresciani, che detengono tra l’altro la maggioranza del capitale. Prova ne sia il dibattito in corso sulla messa a pedaggio della cosiddetta “corda molle”, che sta creando parecchi malumori tra i sindaci e i residenti dei comuni bresciani abituati da anni a percorrere gratuitamente quel tratto di strada realizzata dal concessionario dell’A21 (fino al 2017 Centropadane; dal 2018 Autovia Padana del Gruppo Gavio) che all’altezza di Brescia sud connette Ospitaletto a Montichiari.
Per evitare il pedaggio c’è chi, come l’esponente di Europa Verde Dario Balotta, propone che i proventi della vendita delle quote bresciane di Centropadane vadano appunto a coprire i costi dei pedaggi. Una cifra quantificabile in circa 20 milioni di euro che potrebbero servire, ha dichiarato qualche giorno fa, “a compensare il nuovo concesisonario, Autovia Padana, almeno per i primi tre – quattro anni dai mancati ricavi previsti in circa 6 – 7 milioni l’anno”.
Giuliana Biagi