Rapina e lesioni al Kebab:
titolare dice no al risarcimento
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Ha detto no alla proposta risarcitoria di 600 euro per le lesioni riportate, il 39enne pakistano titolare del negozio di kebab di via Guarneri del Gesù che la sera dello scorso 26 febbraio era stato ferito alla fronte in seguito ad una rapina. Attraverso i loro legali, Marco Soldi e Guido Priori, i due imputati a processo, gemelli albanesi di 18 anni ristretti ai domiciliari con il braccialetto elettronico, hanno offerto un risarcimento di 600 euro. Se fosse stato accolto, sarebbe rimasta solo la contestazione di rapina. E invece si procede per entrambi i reati.
Oggi in aula il commerciante avrebbe dovuto testimoniare in merito ai fatti, ma non parla bene l’italiano, nonostante sia già stato sentito tre volte senza interprete, come ha fatto notare il pm Francesco Messina. In ogni caso l’uomo renderà la sua testimonianza domani, udienza prevista anche per l’esame dei due imputati. Oggi sul banco dei testimoni è salita anche una ragazza, ma i giudici l’hanno stoppata non appena la giovane ha riferito di essere stata presente insieme agli imputati, in quanto potenziale indagata. A quel punto la difesa ha rinunciato a sentirla.
I gemelli albanesi erano stati arrestati la stessa sera dei fatti insieme ad un 15enne italiano. I due maggiorenni, il minorenne e altri amici, tra cui la ragazza, stavano tornando da una festa di compleanno. Avevano bevuto molto. Poi erano entrati nel locale dove c’era stata una discussione tra il 15enne e il commerciante che si era rifiutato di farlo andare in bagno. Il pakistano lo avrebbe afferrato per un braccio ed era nata la colluttazione alla quale aveva preso parte anche uno dei gemelli.
Agli atti ci sono i video girati dalla telecamera interna che però non hanno ripreso tutta la scena, perché, come aveva a suo tempo riferito il titolare, i suoi aggressori avrebbero staccato la corrente.
Secondo l’accusa, il loro intento era quello di rubare il denaro della cassa, non riuscendoci. Il titolare era stato colpito con pugni al volto e con calci e minacciato con un coltello. All’uomo, che aveva riportato cinque giorni di prognosi per un trauma facciale, era stato intimato di consegnare i soldi della cassa, mentre la ragazza, che avrebbe incitato gli altri a picchiare la vittima, si sarebbe impossessata di alcune bottiglie di birra portandole via dal frigorifero. Quando un passante era entrato nel negozio per soccorrere il pakistano, i ragazzi si erano dati alla fuga.
Sara Pizzorni