Cultura

Maurizio Viroli sul "Buon Governo":
Machiavelli e critica a Trump

La democrazia nell’epoca contemporanea, tra diritti e doveri spesso dimenticati, il neo repubblicanesimo, la cultura del buon governo: momento di spessore quello organizzato dal Lions Club Cremona Host nelle sale di Palazzo Trecchi, in centro città, durante la serata di giovedì; ospite e relatore d’eccezione il politologo e docente universitario di fama internazionale Maurizio Viroli, che torna all’ombra del Torrazzo con una lectio magistralis più che mai attuale.

“È un piacere tornare a Cremona – ha commentato Viroli – perché è una città dove le vie, le piazze, i monumenti esprimono coscienza civile, tradizione di buon governo; e proprio questo è stato il tema della mia conversazione. Siamo partiti dal ciclo pittorico, detto appunto, del buon governo di Lorenzetti a Siena; arrivando poi a testi di Machiavelli, ho cercato di spiegare come sia importante che ci siano cittadini che abbiano il senso dei doveri nei confronti della loro città, della loro Repubblica, se vogliamo avere città belle, sicure e prospere”.

“Maurizio Viroli è un professore di fama internazionale – ha affermato invece Daniele Squintani, presidente del gruppo Lions e tra gli organizzatori dell’evento – ma è una persona anche straordinariamente affabile. È un onore per la cittadinanza, che infatti ha risposto molto numerosa con il prefetto, il sindaco e tante altre persone appassionate”.

Viroli, filosofo e professore emerito di teoria politica all’Università di Princeton, New Jersey, ha ricoperto negli anni diversi ruoli di prestigio. Naturalizzato americano, si dichiara scettico sulle posizioni e sul modus operandi adottate dal presidente Donald Trump.

“Nei suoi confronti sono sempre stato molto critico – commenta in merito -. In quella sua formula, MAGA, Make America Great Again, lui per grandezza intende la potenza militare, la potenza economica, la capacità egemonica. Secondo me, e qui penso come i classici del pensiero politico moderno, la vera grandezza sta nel garantire a tutti i cittadini la dignità del vivere libero: la possibilità di vivere una vita decorosa, di accede all’istruzione, di essere anche se possono rappresentanti. Quella che io difendo è una concessione della grandezza diversa da quella del presidente Trump”.

Al centro della discussione del professore, la figura di Macchiavelli, che ancora ha molto da raccontare. “Macchiavelli ci ha insegnato – conclude – che quando i cittadini non sono in grado di assolvere i propri doveri le loro repubbliche decadono, le loro città si impoveriscono, le loro strade diventano insicure; non c’è più bellezza ma soltanto degrado. Bisogna combattere affinché ciò non accada”.

Andrea Colla

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