Manovra di bilancio,
i sindacati cremonesi divisi
Circola la prima bozza della Manovra fiscale per il 2026. Si compone di 137 articoli e rappresenta la prima stesura della legge di Bilancio, attesa in Parlamento la prossima settimana per eventuali modifiche. Nel testo ci sarebbero tutte le principali misure annunciate in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri di venerdì scorso: dal taglio dell’aliquota intermedia dell’Irpef (dal 35% al 33%) alla nuova rottamazione delle cartelle. Compare la revisione al rialzo della tassa sui paperoni, la spending review per i ministeri e un pacchetto di misure per la famiglia e il contributo per banche e assicurazioni. Critica la Cgil, decisamente più cauti Cisl e Uil.
“Noi abbiamo chiesto che la detassazione fosse per tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, invece è prevista solo per le fasce di reddito fino a 28 mila euro perché sostengono nella legge di bilancio che per le altre fasce di reddito interverrà la riduzione della aliquota fiscale che passerà da 35 al 33 per cento, ma le cose non stanno così”, dice Elena Curci, segretaria provinciale Cgil Cremona.
“Ci sono aspetti che possiamo considerare positivi nel merito come la detassazione sugli aumenti contrattuali, lo scarto dell’ISEE per quanto riguarda la prima casa, ma vorrei che questa manovra vedesse un po’ di più verso il futuro e non fosse solo un semplice pannicello caldo per accontentarci”, dice Germano Denti, Uil Cremona.
“Accogliamo con favore i segnali di ascolto che il governo ha mostrato nella manovra e alcune misure che vanno nella direzione delle nostre richieste, come la riduzione dell’aliquota Irpef dal 35 al 33 per cento per i redditi tra i 28 e i 50 mila euro, anche se riteniamo necessario estendere la soglia fino ai 60 mila per rendere l’intervento più incisivo e migliorare il testo durante l’iter parlamentare”, ha detto Ivan Zaffanelli, Segretario generale Cisl Asse del Po.
SB