Stradivarifestival, Sergej Krylov
in duo con il pianista Fazil Say
Si rinnova domenica 26 ottobre alle 21 all’Auditorium Giovanni Arvedi l’annuale appuntamento con Sergej Krylov, artista residente di STRADIVARIfestival, che quest’anno vede il virtuoso esibirsi in duo con l’istrionico pianista turco Fazil Say. Per l’occasione il violinista suona lo Stradivari “Camposelice” 1710 appena ricevuto in prestito dalla Nippon Music Foundation. Il concerto è promosso da Museo del Violino e Unomedia, con il sostegno di Fondazione Arvedi Buschini e MdV friends.
Il programma prevede nella prima parte la celeberrima Sonata “a Kreutzer” di Beethoven e nella seconda la Sonata n. 2 per violino e pianoforte dello stesso Fazil Say, oltre a una sua trascrizione dello struggente Preludio e Morte di Isotta da Tristano e Isotta di Wagner. I biglietti sono in vendita al Museo del Violino e sulla piattaforma Vivaticket.
IL VIOLINO
Antonio Stradivari “Camposelice” 1710 (Nippon Music Foundation)
Il nome di questo violino deriva dal duca di Camposelice di Francia, che era un eccellente dilettante e possedeva una raffinata collezione di strumenti. Questo violino apparteneva a un musicista dilettante di nome Tauzia che viveva nella Francia provinciale, dal quale il duca di Camposelice lo acquistò intorno al 1884 tramite Gand et Bernardel di Parigi. Nel 1889, W. E. Hill & Sons acquistò questo violino dalla duchessa e l’anno successivo lo vendette a un dilettante, il capitano John Audley Harvey, residente nel Bedfordshire, in Inghilterra. Nel 1894 il violino fu venduto alla signora J. L. Gardner, fondatrice dell’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, e da lei passò nelle mani del compositore e violinista Charles Martin Loeffler (1861-1935), che lo suonò e lo conservò fino al 1927. Nel 1929 il violino passò nelle mani del signor Ralph H. Norton di Chicago attraverso la Rudolph Wurlitzer Co. di New York. Nel 1930, tramite l’importante commerciante Emil Herrmann di New York, passò al dottor Kühne, proprietario di una collezione di quartetti Stradivari. Nel 1937, questo violino fu esposto alla prestigiosa Esposizione di Strumenti di Cremona come parte della collezione del dottor Kühne. Dopo il dottor Kühne, nel 1949 passò nelle mani del violinista ceco Váša Příhoda (1900-1960) e poi, nel 1968, a Bernard Goldblatt. Nel 1977 fu venduto a Joseph Deliège dalla J & A Beare Ltd. Più tardi, nel XX secolo, passò nelle mani di un musicista dilettante belga che lo conservò per oltre trent’anni fino alla sua morte. È dal suo erede che la Nippon Music Foundation ha acquisito questo strumento nel settembre 2004.
Caratteristiche
Il fondo del violino, in due pezzi, è realizzato in un bellissimo acero caratterizzato da un’ampia venatura che scende obliquamente dal punto di giunzione. Lo stesso vale per i fianchi. La voluta presenta una venatura più regolare. La tavola è in abete rosso di ottima qualità, con venature strette al centro che si allargano ai lati. La verniciatura è di colore rosso-arancio. Le condizioni interne sono originali e intatte.