Norimberga, inizio e fine nazismo
Conferenza di Gustavo Corni
Lunedì 10 novembre il progetto “Essere cittadini europei – Percorsi per una memoria europea attiva” portato avanti dalla Rete scuole superiori vivrà un’importante tappa con la conferenza di Gustavo Corni, professore di Storia Contemporanea all’università di Trento sul tema “Norimberga al crocevia tra dittatura e diritti umani” (incontro aperto a tutti nell’aula magna dell’Istituto Ghisleri di Via Palestro, ore 14.30 – 17).
Il seminario è la prima iniziativa del progetto in preparazione del 29° Viaggio della Memoria che si svolgerà il prossimo mese di aprile 2026 a Norimberga e al KZ di Flossenbürg, con la collaborazione scientifica del prof. Gustavo Corni, tra i più importanti storici del Nazionalsocialismo.

“Una riflessione sulla capacità di autorappresentazione del Nazismo per accrescere il suo consenso e il suo potere; sull’orrore del sistema concentrazionario, funzionale al progetto di dominio dell’Europa; sulla nascita del Diritto Internazionale e delle Istituzioni Internazionali per la tutela dei Diritti Umani”, afferma Ilde Bottoli per la rete scuole.
“Istituzioni che in questo difficile periodo storico stanno drammaticamente perdendo il loro ruolo, sostituite da “Nazioni” che vogliono costruire un Nuovo Ordine Mondiale basato sui rapporti di forza e sull’uso della violenza.
Norimberga, che diede il nome alle leggi razziali promulgate dal Nazismo nel 1935, fu scelta come città-simbolo del trionfo del nazionalsocialismo attraverso la realizzazione di opere monumentali, destinate a segnare perennemente la storia dell’umanità”.
“Ma Norimberga, dopo la sconfitta del nazismo, dei suoi alleati e collaboratori, divenne la città- simbolo della nascita dei Diritti Umani. La celebrazione del Processo, (di cui nel 2026 ricorre l’ottantesimo anniversario) contro i principali criminali nazisti, responsabili delle atrocità compiute in nome di idee razziste e negatrici di qualsiasi valore di libertà, pose le basi per la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, approvata dall’Onu il 10 dicembre 1948.
“Da lì ebbe inizio la creazione di un diritto internazionale che, pur con rilevanti contraddizioni, ha avuto un ruolo importante e ha permesso di celebrare processi contro responsabili di crimini contro l’umanità, come quelli avvenuti nella ex Jugoslavia negli anni ’90. Purtroppo oggi il diritto internazionale è sottoposto a pesanti attacchi e sembra che si allontani sempre di più l’idea di un mondo di pace basato sui valori della difesa dei diritti umani e del diritto alla libertà e alla giustizia sociale e di Istituzioni Internazionali che abbiano il compito di far rispettare questi valori”.
Domenica 9 novembre alle ore 11.00 il libro di Corni, “L’ITALIA OCCUPATA 1917 – 1918. Friuli e Veneto orientale da Caporetto a Vittorio Veneto” (Gaspari Editore, 2024), finalista del premio “Friuli Storia – 2025” verrà presentato alla libreria Felrinelli, corso Mazzini 20, da Ilde Bottoli e Maria Luisa Betri.
L’opera ricostruisce con una abbondante e precisa documentazione la storia, poco conosciuta e poco studiata, del territorio occupato a est del Piave fra Veneto e Friuli.
Fra fine ottobre e i primi di novembre del 1917 la popolazione del Friuli e del Veneto a Est del Piave fu travolta da due inarrestabili ondate: la prima delle colonne di soldati e mezzi militari italiani in ritirata dopo la rottura del fronte a Caporetto, e pochi giorni dopo la seconda degli austro-ungarici e germanici vincitori.
Per quasi un anno nel territorio invaso fu attuato uno spietato regime d’occupazione. Tutto fu conteggiato, stimato, requisito, e consumato in loco dagli occupanti, lasciando alla popolazione occupata solo le briciole. Fra occupanti e occupati si instaurarono complessi rapporti, fatti anche di reciproca compassione. Ma non mancarono atteggiamenti di reciproco odio.
Il tema è stato largamente trascurato dalla storiografia, anche a livello locale. La monografia di Gustavo Corni si propone come il primo ampio affresco basato su fonti d’archivio austro-germaniche e italiane e su una ricca produzione diaristica.