Il professor Gustavo Corni
inaugura il Progetto Memoria
Il primo appuntamento del progetto “Essere cittadini europei. Percorsi per una memoria europea attiva” ha riportato a Cremona lo storico Gustavo Corni, professore emerito dell’Università di Trento e tra i più autorevoli studiosi del nazionalsocialismo.
Nell’aula magna dell’IIS “A. Ghisleri”, Corni ha guidato studenti, docenti e cittadini nel seminario “Norimberga al crocevia tra dittatura e Diritti Umani”, dedicato alla città simbolo delle leggi razziali e del grande processo ai criminali nazisti.
L’incontro ha aperto ufficialmente il percorso di formazione che accompagnerà le scuole superiori della provincia fino al 29° Viaggio della Memoria, in programma nell’aprile 2026 tra Norimberga e il campo di concentramento di Flossenbürg. Nei prossimi giorni saranno diffusi i dettagli per aderire al Viaggio che si terrà dall’8 al 10 aprile 2026.
“Mi sembra che sia andato bene – ha commentato Corni al termine del seminario – c’erano una trentina di studenti che sono rimasti quasi tutti fino alla fine, e questo è un segnale positivo. Oggi i ragazzi hanno una varietà enorme di impegni e interessi, ma credo che un certo numero di loro sia ancora attratto da questi temi, se vengono proposti nel modo giusto. Non so se io ci sia riuscito, ma penso che sia importante parlare con i loro linguaggi, che sono diversi da quelli degli adulti e degli insegnanti”.
Il professore ha sottolineato il significato della scelta di Norimberga come tappa del progetto: “È fondamentale che i giovani capiscano cosa rappresenta Norimberga, che non è una meta turistica ma un luogo che rientra in modo logico e sensato nei percorsi che ispirano la Giornata della Memoria e i Viaggi della Memoria. Non sempre la si associa a questi temi, si pensa più spesso ad Auschwitz o Mauthausen, ma Norimberga è un luogo importante: lì la dittatura nazionalsocialista cercò di costruire un modo nuovo di parlare, di conquistare l’animo e il consenso della gente”.
Durante la sua permanenza cremonese, Corni ha anche presentato alla libreria Feltrinelli di corso Mazzini il suo ultimo volume, L’Italia occupata 1917–1918. Friuli e Veneto orientale da Caporetto a Vittorio Veneto (Gaspari Editore, 2024), finalista al Premio “Friuli Storia 2025”. Il libro ricostruisce con documentazione inedita la vicenda dell’occupazione austro-germanica del Friuli e del Veneto orientale dopo Caporetto, un episodio poco conosciuto ma cruciale della Prima guerra mondiale.
“Alla Feltrinelli c’era un pubblico molto interessato – racconta Corni – anche se in città dominava la Festa del Torrone, inevitabile e va bene così. È un libro che affronta un tema importante, quello dell’occupazione austro-germanica, di un pezzo dell’Italia, non della provincia di Cremona, ma del Friuli e del Veneto orientale nell’ultimo anno della prima guerra mondiale, che è un tema che riguarda un pezzo di storia italiana assai importante e poco studiato di cui si ha scarsa sensibilità. E poi ho sempre un legame affettivo forte con Cremona, sono tanti anni che vengo qui e ho avuto piacere di ritornare”.
Storico della Germania e delle dittature europee del Novecento, Gustavo Corni ha insegnato anche a Venezia, Pescara e Trieste. Borsista della Alexander von Humboldt Stiftung e del Freiburg Institute for Advanced Studies, è autore di ventuno monografie e oltre duecento saggi. Tra le sue opere più note: Storia della Germania da Bismarck a Merkel (Il Saggiatore, 2017), Weimar. La Germania dal 1918 al 1933 (Carocci, 2020) e Guglielmo II (Salerno, 2022).
La sua presenza ha dato il via a una serie di incontri e conferenze che porteranno gli studenti cremonesi a confrontarsi con il tema dei diritti umani, della memoria e della responsabilità civile, per guardare alla storia non come a un capitolo chiuso, ma come a una lezione ancora viva.
Cristina Coppola