Cronaca

Pestata davanti ai figli e chiusa
in casa: cinque anni all'ex marito

Condanna a cinque anni di reclusione per un 38enne indiano accusato di maltrattamenti aggravati alla ex moglie. Come risarcimento alla parte civile, rappresentata in aula dall’avvocato Elena Guerreschi, i giudici hanno disposto una provvisionale di 10.000 euro. Per l’imputato, il pm Francesco Messina aveva chiesto tre anni e sei mesi.

Nella sua requisitoria, il pm ha ripercorso gli episodi di violenza che hanno riguardato la donna, che per otto anni ha subito percosse e minacce. Il 16 giugno dell’anno scorso, durante l’ultimo intervento delle forze dell’ordine, era stata trovata con segni sulle guance e sul braccio. Era stata appena percossa dal marito. Dopo essere stata ricoverata in ospedale per una settimana, la vittima era andata a sporgere querela e ancora oggi è ospite in una struttura protetta, mentre a lui è stata applicata la misura dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento.

Il pm Messina

L’uomo assumeva sostanze stupefacenti anche alla presenza dei figli piccoli, e le discussioni con la moglie degeneravano in aggressioni. A partire dal 2022 le violenze sono aumentate”, ha spiegato il pm, che ha parlato di episodi specifici accaduti alla vittima: nell’autunno di quell’anno, l’imputato, drogato, aveva minacciato di dar fuoco alla casa; in un’altra occasione aveva colpito la moglie con pugni e calci e l’aveva segregata in casa per una settimana. La donna era stata pestata con violenza tale che sanguinava dalla bocca e dal naso ed era stata colpita con calci alla schiena. Nell’ottobre del 2023 altri litigi, in uno dei quali i due bambini erano intervenuti per difendere la mamma. Nel giugno del 2024 lui si era arrabbiato con lei che era appena rientrata da una festa con i bimbi. L’imputato le aveva tagliato i vestiti e lei era fuggita in strada con i figli.

L’avvocato Guerreschi

Per il pm, “un racconto credibile“, quello della vittima, “dettagliato e privo di contraddizioni”. A processo, a parte oggi, giorno previsto per la sentenza, l’uomo non si è mai presentato in aula e non ha nemmeno provato a difendersi.

Durante le violenze, i figli erano sempre presenti“, ha sottolineato l’avvocato di parte civile Guerreschi, che è anche presidente di Aida, il centro che aiuta le donne che subiscono violenza. “In una delle aggressioni alla moglie, il bimbo più grande aveva tentato di separare i due genitori, e il padre lo aveva colpito e lanciato sul divano“. “Emblematica, proprio nella giornata contro la violenza sulle donne, l’immagine di questa donna che scappa di casa e corre per la strada insieme ai suoi bambini“.

Sara Pizzorni

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