Coppa Dondeo, successo per il vernissage dell'evento al Monteverdi
CREMONA – Anche una maglia iridata per la Coppa Dondeo: quella di Giuseppe Soldi, presente alla serata, campione del mondo nella cronometro a squadre nel 1965. Un cimelio piazzato a centro palco per la presentazione di una corsa nata a pochi passi dal Teatro Monteverdi, al civico 36 di via Dante, dove sorge appunto il Bar Dondeo.
Proprio al Monteverdi, scandito dalla voce di Stefano Bertolotti, già speaker del Giro d’Italia, il vernissage della 69esima edizione della corsa lunedì sera dalle ore 21 ha scavato in una valanga di ricordi, a partire dalla dedica dell’organizzatore principe Pierluigi Torresani alle sette ragazze italiane morte sul pullman per Tarragona durante una esperienza Erasmus, onorate con un minuto di silenzio. Con Torresani, sul palco pure Massimo Ghezzi, presidente del Triatlon Stradivari Cremona, che da cinque anni organizza la manifestazione, oltre a Fabiano Frontali, in rappresentanza della famiglia Dondeo: tutti hanno convenuto nell’evidenziare la bellezza di una corsa riservata alla categoria Juniores, che tocca nei suoi 100 km, otto comuni e due province, come Cremona e Piacenza, con passaggi suggestivi dal centro storico e dalle colline emiliane, lungo scorci che solo Toscana e Umbria possono vantare.
In una platea gremita di autorità, con il presidente del Coni provinciale Achille Cotrufo, i sindaci dei vari comuni coinvolti e l’assessore allo Sport di Cremona Mauro Platè, saluti poi sul palco per un saluto istituzionale, un momento particolarmente suggestivo è stato il ricordo di “Tamba”, il compianto Giampietro Tambani, cantore assieme a Cesare Castellani del ciclismo nostrano, con alcuni brani letti dalla nipote Chiara e successivamente anche dall’attore Jim Graziano Maglia sulle origini della corsa inventata da Gustavo Attilio Dondeo. Da evidenziare pure la mostra allestita da Franco Priori e dal Gruppo Ciclisti Cremonesi con la presentazione del libro “Il record dell’ora” di Fabio Guerini, così come il passaggio del Touring Club Cremona con Carla Bertinelli Spotti e Mariella Morandi che hanno rivelato come la bicicletta, intesa come mezzo di trasporto sportivo e turistico, sia candidata al Nobel per la Pace grazie alla recente impresa, il giro del mondo su due ruote, di Paola Giannotti.
Allietata dalle note del gruppo Soft Live Music, che non a caso ha aperto la serata con “Bartali” di Paolo Conte, la presentazione della 69esimo Dondeo è passata dai premi a Fulvio Ferraboli e Massimo Ghezzi per lo sforzo organizzativo, alle targhe consegnate a Pierluigi Sforza della polizia locale e Federica Deledda della Polstrada per la sicurezza sempre garantita lungo il percorso. Tanti sono gli agenti, è stato svelato, che rinunciano volentieri al giorno festivo per assistere da vicino alla festa della Dondeo, mentre dopo il saluto di Corrado Lodi, consigliere nazionale delle FederCiclismo, davanti a vecchi e giovani campioni, su tutti Marta Cavalli da San Bassano, alla quale è andato l’augurio di fare come Alfonsina Strada, unica donna a correre il Giro d’Italia, la morale è toccata a Giuseppe Soldi. Il cremonese campione del mondo, come detto, nel 1965 (assieme a Mino Denti), ha trovato la definizione perfetta: “La Dondeo è la Milano-Sanremo dei cremonesi, e io mi fregio di averla vinta”.
Giovanni Gardani