Cronaca

Amministratori di condominio 'Non vogliamo essere esattori della sovrattassa rifiuti'

Confermata in commissione Vigilanza, davanti al direttore di Linea Gestioni Podestà, la volontà di non pagare l'addebito del ritiro dei rifiuti nelle aree condominiali per il 2016. Bonelli (Anaci): "Cremona diventerà caso nazionale".

Duro scontro in commissione Vigilanza tra amministratori di condomini (Enea Bonelli, rappresentante Anaci e Gianfranco Saccani) e il Comune sul tema della tariffa richiesta da Linea Gestioni per la raccolta dei rifiuti all’interno degli immobili, raddoppiata nel 2016 rispetto a quella pattuita in via sperimentale nella seconda metà del 2015. Quei 2,20 euro al mese addebitati per unità immobiliare – hanno ribadito gli amministratori davanti al direttore generale di Linea Gestioni Primo Podestà – non sono mai stati oggetto di condivisione, ma sono stati imposti dal gestore e non figurano in nessun contratto: l’unico firmato era stato quello del 2015, con importi diversi.

La Vigilanza, convocata da Marcello Ventura (An – Fratelli d’Italia) per cercare una soluzione ad un braccio di ferro che va avanti da febbraio (da quando sono giunte a scadenza le fatture di LG), non ha riavvicinato le posizioni, tutt’altro. Da parte di Podestà è stato ribadito che la cifra mensile corrisponde ad una pura copertura dei costi vivi sostenuti dall’azienda per l’ingresso nelle aree condominiali per il ritiro dei sacchi e che in mancanza di disdetta resta valido il contratto sottoscritto nel 2015. Nessuna possibilità di rivedere i conti per il pregresso, semmai si potrà discuterne per gli anni a venire. Bonelli ha confermato che non salderà il conto del 2016 per quanto riguarda i condomini da lui amministrati e che porterà il problema ai livelli nazionali dell’Anaci facendo diventare Cremona un ‘caso’. In particolare agli amministratori non va di essere trasformati in esattori di una tassa contestata dai condòmini e che non è legata alla reale produzione dei rifiuti come invece è la Tari. Anzi – è stato sottolineato anche dai consiglieri di minoranza Giovetti, Everet, Zanardi e Ceraso – il paradosso è che in molti palazzi i residenti debbano farsi carico anche delle unità immobiliari vuote. Su questo tema Bonelli ha chiesto che il Comune metta a disposizione di LG le reali utenze Tari in modo da far pagare il giusto a ciascuno. Sulla stessa linea Ventura, intervenuto più volte non solo in veste di presidente di commissione ma anche di consigliere d’opposizione: “Come in altre occasioni, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e ancora una volta l’amministrazione ha virato su argomenti correlati, senza affrontare il tema specifico. E come era immaginabile, di risposte concrete non ne sono arrivate. Sarebbe stato molto più onesto ammettere che la differenziata costa e che questo è un modo per far quadrare i conti. L’amministrazione dica chiaro e tondo che se ne frega dei problemi sollevati oppure se intende  riunire gestore e condomini attorno a un tavolo per trovare una soluzione seria”.

Al tavolo della commissione anche l’assessore all’Ambiente Alessia Manfredini: “Ci sono stati tutta una serie di atti amministrativi che hanno portato a questo modello gestionale: linee guida sui rifiuti nella primavera 2015, modifica del regolamento di nettezza urbana che ha sancito la raccolta all’esterno, come era anche in precedenza, ma con la possibilità di mantenere il servizio all’interno come servizio aggiuntivo a pagamento: e poi ci sono stati tre piani economici finanziari approvati in questi due anni in consiglio comunale. L’importo totale della Tari è diminuito, questo è innegabile per i rifiuti domestici e la differenziata è salita al 72%, mi fa piacere che tutti ne condividiate la necessità”.

Poi, sul finire dell’intervento, altre scintille: gli amministratori abbandonano il tavolo proprio mentre Manfredini si avvia alle conclusioni (“non siamo qui in veste politica”, ha detto Bonelli), Ventura si alza per pochi istanti per salutarli e Manfredini si interrompe a sua volta: “Questa è mancanza di rispetto, il presidente se ne è andato mentre parlavo”. La seduta finisce bruscamente e in separata sede Manfredini conclude: “Come ogni commissione di Vigilanza, il tutto è chiaramente strumentale, un pretesto per attaccare le scelte della giunta e non tenere mai un profilo corretto e istituzionale. Ma mi fa piacere che a distanza di due anni, tutti apprezzino i risultati raggiunti, il lavoro meticoloso del gestore, e un grazie ancora va ai cittadini di Cremona che hanno sposato questo progetto”.

“Non ho mai detto che la raccolta all’interno rappresenta un lusso, ma è invece un’opportunità, per i condomini (che per esempio non si devono ricordare di esporre negli orari e nei  prefissati, hanno già contenitori e sacchi già operativi nel locale rifiuti ) e per il decoro della città. Un’opportunità riservata a chi vive nei circa 2000 condomini cremonesi, ma che non è equo far pagare anche a chi non ne usufruisce esponendo da sempre i rifiuti all’esterno”.

Al tavolo anche l’ingegner Giovani Damiani, ex Aem ed ora LG, prezioso interfaccia tra azienda e cittadini, lodato dagli stessi amministratori che ne hanno evidenziato la disponibilità e il senso pratico nel cercare di risolvere i problemi. Ma alcune criticità – come ad esempio la conformazione degli immobili, anche quelli più recenti, che non dispongono di locali idonei al deposito dei rifiuti – sono irrisolvibili.

Intervenuto a favore della maggioranza, Roberto Poli (Pd) ha sostenuto che il problema è marginale, che si “vuole guardare alla pagliuzza senza vedere la trave, ossia il successo della differenziata e il contenimento della Tari. Stiamo parlando di un sistema che complessivamente funziona. La scelta dell’esposizione all’esterno dei rifiuti è normale anche in altre città e quanto agli alloggi vuoti, la logica del gestore è che il costo del servizio non cambia al variare delle unità immobiliari. E comunque, su questo punto, ritengo giusto che Linea Gestioni trovi un punto di accordo con gli amministratori e ridiscuta con essi”. L’amministrazione, assicura Manfredini, si farà parte attiva in questo tentativo di mediazione.

“Nelle riunioni di condominio si litiga su tutto”, ha poi sdrammatizzato Giovanni Gagliardi, Pd, che vive in uno stabile amministrato proprio da Bonelli.

Alessio Zanardi (Misto) ha sostenuto di non considerare un lusso il fatto che i rifiuti vengano ritirati nelle aree condominiali e che è giusto che il costo del ritiro venga pagato attraverso la Tari da tutti i contribuenti, anche da chi non ne usufruisce: “Io non prendo mai l’autobus, ma con le mie tasse contribuisco al funzionamento del servizio”, ha esemplificato. Mentre Maria Vittoria Ceraso, nel chiedere una differenziazione di tariffa a seconda delle specificità dei vari stabili, in alcuni dei quali i mezzi di raccolta non possono accedere per dimensioni, ha detto “che il dato del 70% di differenziata è poco significativo, se i  cittadininon sono contenti; forse era meglio fermarsi al 65%”.

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