Lotta ai reati ambientali e alla corruzione: ecco la 'rivoluzione' del procuratore Pellicano
A Cremona si è insediato ufficialmente lo scorso 4 luglio, e da quel giorno il procuratore della Repubblica Roberto Pellicano ha messo mano agli uffici della procura, arrivando, in cinque mesi, a rivoluzionarne il funzionamento. Una rivoluzione pensata sul modello milanese della procura, dove l’ex pm ha lavorato per molti anni, perseguendo in modo particolare i reati contro la pubblica amministrazione.
Dunque una procura di Cremona, che oggi può contare su 6 sostituti procuratori più il procuratore capo, che ha il principale obiettivo di diventare funzionale, efficiente e dinamica. Tutto ciò, come ha ricordato lo stesso procuratore, nonostante permanga la gravissima carenza di organico di personale amministrativo. “Al mio arrivo”, ha detto il procuratore, “ho trovato un certo disordine, sia amministrativo che qualitativo”. “Non per colpa dei magistrati”, ha chiarito, “che hanno lavorato da soli con grande impegno, ma per colpa di una carenza intollerabile di personale. Manca circa la metà degli impiegati che dovrebbe lavorare. Ho trovato elenchi di fascicoli già definiti dai pm con le varie richieste che pendevano in un ufficio che non riusciva ad inoltrare queste richieste al tribunale, così come l’ufficio ricezione atti non riusciva a smistare tutte le centinaia di migliaia di atti che si riversavano sull’ufficio”.
Ma su cosa punta la grande rivoluzione predisposta dal procuratore ? A perseguire tutti quei reati che sul nostro territorio sono numerosi, come i furti, le rapine, la droga o la violenza di genere, ma anche ad avere un occhio di riguardo per quei reati di grande portata come possono essere quelli relativi all’ambiente, alla corruzione, all’edilizia. E in più, cosa non da poco, arrivare a non temere più la prescrizione, “il nemico numero uno”, come l’ha definita il procuratore, che spera che un giorno questa parola “sarà un termine da bandire”.
L’attività dell’ufficio della procura è stata organizzata e divisa per gruppi di materie di competenza dei pm. “Prima”, ha spiegato Pellicano, “i pm si occupavano quasi esclusivamente dell’urgenza, e cioè degli arresti in flagranza operati dagli uomini della polizia giudiziaria e della grandissima quantità di fascicoli originati da fatti di rilievo modesto, come ingiurie, diffamazioni, rapporti di vicinato, screzi, appropriazioni indebite modeste, guide in stato di ebbrezza. Ora, di tutto questo lavoro che assorbe non meno del 50% dei fatti di reato denunciati, si occuperanno esclusivamente i vice procuratori onorari e gli ufficiali di polizia giudiziaria che entro sei mesi dovranno definire questa materia di reati, alleggerendo in questo modo i pm di un flusso così importante di lavoro e dando loro la possibilità di lavorare in gruppi specializzati che richiedono competenze tecniche”. Esempi ? Le materie ambientali, il diritto penale commerciale, le bancarotte, i reati contro la pubblica amministrazione.
“I dati della regione Lombardia”, ha ricordato il procuratore, “con un’economia viva come la nostra, dicono che questi reati ci sono e che sono numerosi. Difficile pensare che a Cremona questo trend sia invertito”. “La carenza, forse”, si è detto Pellicano, “può essere legata ad un’organizzazione generalistica della procura e nel fatto che la comunità ritenga che sia poco in grado di recepire e affrontare questi tipi di reati”. Diversamente, secondo il procuratore, si è finora lavorato bene su altri fatti di grande attenzione, come le rapine, le estorsioni, stalking, violenze sessuali. “In questo la procura è stata reattiva”.
La suddivisione dei tre gruppi di specializzazione:
Il primo gruppo, quello più ampio, è composto da tre magistrati: Francesco Messina, Lisa Saccaro e Milda Milli. Si occuperanno di criminalità organizzata, ordine pubblico e terrorismo, sicurezza urbana (omicidi o lesioni stradali, rapine o estorsioni aggravate, furti in abitazione rilevanti e non di immediata soluzione, truffe agli anziani), misure di prevenzione, favoreggiamento o sfruttamento dell’immigrazione, delitti contro la famiglia, abusi sessuali, circonvenzione di incapaci.
Il secondo, gestito dal pm Carlotta Bernardini con l’apporto dello stesso procuratore e delle forze di polizia, si occuperà di criminalità economica, affari civili societari, reati sugli abusi nei mercati finanziari, riciclaggio, delitti contro la pubblica amministrazione, frodi ai danni dello Stato.
Il terzo gruppo è composto dai pm Francesco Ignazio Abbadessa ed Ilaria Prette, e si concentrerà sui delitti ambientali e di inquinamento, infortuni e decessi sul lavoro, malattie professionali, colpa professionale, colpa medica e reati in materia edilizia.
Singolarmente, ai pubblici ministeri sarà invece assegnato tutto ciò che rientra nella categoria ‘materia ordinaria’, con particolare riguardo ai reati di droga, rapine improprie e reati contro il patrimonio.
“Per fare tutto questo”, ha spiegato il procuratore, “ho chiesto aiuto a tutte le forze di polizia giudiziaria, spiegando che ho intenzione di dare un’impronta di massima presenza”. Il procuratore ha voluto ringraziare in modo particolare la guardia di finanza e la polizia locale che ha messo a disposizione due persone che lavorano stabilmente in procura. “Saremo all’altezza degli uffici migliori”, ha concluso il procuratore Pellicano.
Sara Pizzorni