Cronaca

Cremona-Mantova, spunta l'incognita di una nuova gara per la concessione

Spunta un’incognita sulla Cremona-Mantova, l’autostrada di cui si parla da 17 anni, di cui sono stati fatti tre progetti (l’ultimo per poco più di 822milioni), e che la Regione ha nuovamente ripreso in mano su pressione del territorio del sud Lombardia, mettendo sul piatto 400 milioni che dovrebbero aggiungersi (ma non è chiaro se invece includano) ai 108 già previsti. L’incognita riguarda la possibilità che la Regione voglia indire una nuova gara per individuare la concessionaria, che attualmente è Stradivaria, società nata da una costola delle Autostrade Centropadane e di cui è presidente il cremonese Carlo Vezzini. La società deve redigere entro luglio un nuovo piano finanziario per l’opera, che includa anche un tratto inizialmente non previsto in quanto doveva far parte del raccordo Tibre (tra la A22 e la A15), tra Tornata e Marcaria.

Cassata la Tibre da parte del Governo, ora si tratta di capire chi progetterà quegli 8 km, che di per sè non sono molti ma includono un attraversamento fluviale e altre difficoltà: un lotto che da solo grosso modo si aggira sui 200 milioni. I due tronconi già progettati sono invece tra Cremona e Tornata per 30 km e da Marcaria a Bagnolo per altri 31. Stradivaria si è già detta disponibile a progettare il tratto intermedio, ma non è detto che la Regione ritenga questa l’unica strada percorribile. “In caso di nuova gara – afferma Vezzini – Stradivaria dovrebbe prendere delle contromisure. Finora la progettazione è costata 20 milioni, incluse spese bancarie, senza contare che la concessione riguarda anche la gestione della tratta e sono già stati persi degli anni. Mi spiace – aggiunge rivolto ai detrattori, ad esempio M5S che con Marco Degli Angeli ha espresso forti riserve – che si metta ancora in dubbio la possibilità di redigere un piano finanziario credibile”. L’eventualità di una nuova gara allungherebbe ancora di più i tempi che già sono quasi ventennali, troppi per un’infrastruttura. Basti pensare che la valutazione di impatto ambientale per il progetto in essere (per gli 8 km mancanti ancora non c’è)  ha richiesto quasi 5 anni per essere completata. E scadrà nel 2021. g.biagi

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