Utin, il sindaco Baroni: 'Gallera ci porti proposte concrete: si modifichi delibera regionale'
E sul ridimensionamento dell’Utin interviene ancora il sindaco di Crotta d’Adda Sebastiano Baroni, tra i più attivi in questi giorni a criticare la scelta regionale, per quanto regolamentata dalla normativa nazionale sulle terapie intensive neonatali.
“Ringrazio – scrive Baroni – l’assessore regionale Giulio Gallera che ha accettato di essere a Cremona il prossimo 12 dicembre alle 15 per affrontare i gravi problemi e le drammatiche conseguenze che potrebbe causare la delibera regionale che prevede il drastico ridimensionamento della Terapia Intensiva Neonatale di Cremona.
E’ un primo risultato che abbiamo ottenuto grazie alla divulgazione della notizia ed alla collaborazione e sensibilità dei media locali, giornali, siti on line, Tv: grazie.
Ciò ha innescato una vera e propria sollevazione popolare, petizioni, amplificazione sui social, narrazione di storie vere vissute da genitori a Cremona, organizzazione di Sit-in.
Aver obbligato i vertici regionali a venire a Cremona è però solo un primo risultato, ma non basta.
Il confronto è sempre utile, ma ciò che chiediamo – questo sia ben chiaro – è la modifica della delibera regionale. Le motivazioni sono state enunciate, spiegate, comprovate in questi giorni. Quindi, la richiesta all’assessore è di giungere a Cremona con proposte concrete e migliorative, non già per ripetere ciò che già sappiamo.
Quindi, il confronto deve tener conto di ciò che ci hanno spiegato gli specialisti, ossia che esistono vari livelli di prematurità, a seconda della settimana in cui il bambino viene alla luce: early term (cioè quasi a termine) il bambino che nasce tra le 37 e le 39 settimane, ma in questo caso non si può parlare di veri prematuri; late preterm (ossia prematuro tardivo) è il piccolo che nasce tra le 35 e le 36 settimane; early preterm (prematuro grave), il neonato che nasce prima delle 28-30 settimane.
Un primo passo che potrebbe/dovrebbe fare l’assessore il 12 dicembre è di assicurare che i neonati “prematuri gravi” nati all’ospedale di Cremona proseguiranno ad essere assistiti presso l’ospedale cittadino, senza necessità o obbligo di trasferimento a Brescia
Garantito questo fondamentale, concreto e vitale elemento, si potrà aprire un confronto. Porterò con me un dono per l’assessore: la Carta dei diritti del bambino nato prematuro, approvata dal Senato della Repubblica Italiana il 21 Dicembre 2010.