Politica

Declassamento Utin, levata di scudi del Pd: 'Faremo di tutto per evitarlo'

Vittore Soldo

Il declassamento della Utin continua ad accendere il dibattito politico: anche il Partito Democratico di Cremona scende in campo a difesa del reparto, ma anche con un duro attacco contro “la politica provinciale, quella fatta da politici che si autocelebrano come politici di serie “A”, fatta da integralisti del civismo ‘a chiamata’, si occupano di quanti elettori sono andati a votare alle elezioni del Presidente della Provincia. Un’altra parte della politica, quella fatta di quelli che professano il principio del ‘padroni a casa nostra’, (fino a quando non interviene ‘via Bellerio’ e allora si scopre che i padroni a casa nostra sono altri) invece sono in un silenzio stampa sepolcrale, sperando che nessuno si accorga che non stanno dicendo niente su quanto sta succedendo sui presidi ospedalieri e sanitari di Cremona e della Provincia: qualche polemicuccia sugli immigrati che ti chiedono i soldi nel parcheggio dell’ospedale va bene per i Lumbard ma dire qualcosa sul declassamento dei servizi sanitari, non sia mai: si rischia di non essere coerenti ai tagli della Regione geveranta dalla Lega e allora meglio stare muti a guardare, sperando che nessuno se ne accorga”. Così scrive Vittore Soldo, segretario provinciale Pd, in una nota in cui punta il dito contro il silenzio di una parte politica.

“Ho aspettato qualche giorno ad uscire su questo tema per capire quale fosse la tensione ideale e quali le prese di posizione dei rappresentanti istituzionali e politici e dopo l’uscita del consigliere Regionale Matteo Piloni, dell’On. Pizzetti, del Sindaco Galimberti e del Presidente della Provincia, Signoroni, si è spenta l’attenzione della Politica su un tema ed un evento che probabilmente ci dice molto del processo in atto sui presidi sanitari e sulle prospettive per la nostra Provincia: in regione Lombardia hanno deciso che saremo Provincia di serie B” continua Soldo. “Il declassamento della Utin è l’ennesimo segnale che Cremona e la sua Provincia stanno perdendo terreno e continuando a vedere ridimensionati i servizi e le opportunità sul proprio territorio. La Provincia di Cremona diventerà una provincia senza più senso di esistere e senza più rappresentanza. Se è questo quello che vogliono la Lega e le forze di centrodestra del territorio, lo dicano apertamente. Il Partito Democratico non è d’accordo e si opporrà con tutte le forze che ha a questo ennesimo atto di Regione Lombardia, guidata da una Lega che impoverisce ancora una volta Cremona e il suo territorio”.

Secondo Soldo, “ha ragione l’ex primario Poggiani, la scelta di declassaree la Utin è di natura strettamente politica: serve fare riferimento alle strutture bresciane ed in particolare, non pestare i piedi alla struttura privata vicina al civile di Brescia. Questa è stata la scelta politica della Lega che governa Regione Lombardia: impoverire Cremona per mettere in sicurezza e investire sulle strutture sanitarie bresciane ma non su quelle pubbliche, sulle strutture private. E questo è sicuramente coerente con l’azione prima di Formigoni poi di Maroni e adesso di Fontana: impoverire le strutture e i presidi sanitari pubblici per ingrassare i privati fino a quando sarà semplice passare da una sanità pubblica ad una sanità privata gestita tramite le polizze assicurative”.

“Del resto è sotto gli occhi di tutti che le liste di attesa per visite ed esami specialistici, nelle strutture pubbliche, si sono allungate sempre di più e invece le strutture private si sono ingrandite e moltiplicate a discapito dell’attore pubblico” continua Soldo. “Questo è il modello di sanità che vuole la Lega. Un modello che ci sta facendo andare verso una sanità fatta da eccellenze private, sovvenzionate da soldi pubblici e da strutture pubbliche sempre più in affanno e senza investimenti. Se pensiamo che un presidio sanitario e ospedalieri debba rispondere alle logiche di un’azienda privata che deve fare utili, stiamo profondamente sbagliando. È questo che vogliono Lega e centrodestra? Che lo dicano pubblicamente. Che abbiano un sussulto di dignità per rivendicare questa politica. Il silenzio corrisponderà al tacito assenso al declassamento della Utin e ai successivi ulteriori declassamenti delle strutture sanitarie pubbliche cremonesi.

Il Pd non è d’accordo e lavorerà per manifestare la protesta e metterà in campo tutte le azioni istituzionali e politiche per evitare il declassamento del Utin” conclude Soldo, lanciando un appello: “ben venga chi vuole affiancarsi in questa battaglia, chiunque esso sia e con qualsiasi appartenenza politica”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...