Cronaca

All'ospedale di Cr 2,5 mln per assunzioni straordinarie e apparecchiature

2,5 milioni sono stati destinati dalla Regione all’ospedale di Cremona (Asst) per effettuare gli investimenti urgenti, in termini di materiale sanitario e assunzione di medici e infermieri. Si tratta della cifra più alta (la stessa assegnata all’Asst di Lodi)  stanziata ieri nella Delibera di Giunta regionale “Prime determinazioni in ordine all’emergenza epidemiologica da Covid-19”, su proposta del governatore Attilio Fontana, di concerto con gli assessori al welfare, al Bilancio e alla Protezione Civile. All’Asst  di Crema andranno 2 milioni, al pari dell’Asst di Pavia, del Policlinico san Matteo (Irccs) e delle azienda sanitarie di Bergamo (2 milioni ciascuna all’asst di Bergamo est, al Papa Giovanni XXIII, e all’Asst Bergamo Ovest). La delibera, con uno stanziamento complessivo di 40 milioni di euro, era stata preannunciata dall’assessore Gallera già nella giornata di domenica. In particolare, vengono messi a disposizione 10 milioni di euro per  potenziare il personale sanitario e sostituire quello momentaneamente indisponibile, con assunzioni  temporanee (tempo determinato, libero professionale, agenzie interinali).

La stessa delibera autorizza le Asst ad investimenti per nuove apparecchiature o per realizzare lavori strutturali strettamente correlati all’emergenza coronavirus.

Questo darà modo all’ospedale di Cremona, dove questa mattina le persone ricoverate positive al Covid-19 sono 159, di attuare il “reclutamento straordinario di personale sanitario della dirigenza e del comparto con le seguenti modalità: assunzioni a tempo determinato, incarichi libero professionali, ricorso ad agenzie interinali nonché altre forme contrattuali previste dalla vigente legislazione per far fronte ad esigenze di carattere temporaneo”. Inoltre, vengono autorizzate le ASST e le Fondazioni IRCCS “a procedere alle assunzioni a tempo indeterminato qualora le stesse, pur attivate per far fronte all’attuale emergenza, siano comunque coerenti con la programmazione aziendale” e “ad attivare contratti libero professionali, preferibilmente con candidati già iscritti a procedure selettive e per i quali le strutture dovranno comunque verificare il possesso dei requisiti, per le figure di dirigente medico con priorità per le specializzazioni individuate dall’Unità di Crisi e le figure di infermiere e delle altre professioni sanitarie nonché di operatore socio sanitario, individuando come parametro retributivo di riferimento quanto già previsto per le singole figure professionali per l’attività in area a pagamento”.

Via libera anche al reclutamento di medici e infermieri  in pensione.

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