Giovan Angelo, l'ultimo bimbo dimesso dalla Utin di Cr. Ecco come funziona ora il reparto
Si chiama Giovan Angelo ed è nato il giorno di Natale dello scorso anno, appena prima che scoppiasse lo tsunami Covid. Un bambino nato fortemente prematuro, a 24 settimane e 7 giorni per il quale è stato indispensabile il ricovero nel reparto di terapia intensiva neonatale, l’Utin che per decisione regionale qualche mese dopo è stata rimodulata a subintensiva. Il piccolo quando è nato pesava 707 grammi ed è stato dimesso a 100 giorni di vita: è stato l’ultimo paziente a venire curato nel reparto cremonese ultraspecializzato, per il quale le forze politiche e sociali e cremonesi si erano battute allo stremo proprio nei mesi e nei giorni precedenti la pandemia.
Appelli dei sindaci, dei medici ospedalieri (in prima linea l’ex primario Carlo Poggiani) e perfino la mobilitazione delle mamme davanti all’ospedale, non sono servite a far cambiare idea all’assessore regionale Gallera e al suo staff dirigenziale e così dal 1 marzo è scattata la ridefinizione dei criteri di diagnosi e cura: a Cremona non vengono più trattati i bambini gravemente prematuri.
Ancora il 18 febbraio c’era stato l’ultimo incontro dei sindaci cremonesi a Milano per tentare una retromarcia dell’assessorato, ma dall’incontro uscì un nulla di fatto, solo l’assicurazione che il trasporto dei bambini gravemente prematuri dall’Asst di Cremona alla Utin più vicina (Brescia) sarebbe avvenuto in maniera assolutamente protetta. I sindaci avevano dichiarato che avrebbero effettuato una attenta vigilanza sull’evoluzione della cose. Di lì a pochi giorni, lo scoppio del primo caso Covid che ha fatto quasi dimenticare la questione Utin.
Guarda il servizio di Eleonora Busi