West Nile, un decesso e un caso a Cremona. Pan: 'Fondamentale la prevenzione'
Già un decesso e un ricovero all’ospedale di Cremona a causa della West Nile, la ‘Febbre del Nilo’ che nel 2018 aveva già mietuto oltre una decina di vittime nel territorio cremonese. Dopo i casi registrati nelle Province limitrofe, da Pavia a Piacenza, passando per la zona del Lodigiano al confine con il Cremasco, la West Nile ha colpito anche nella nostra Provincia. Il primo decesso è stato quello di un uomo di 80 anni, mentre attualmente al Maggiore è ricoverato un uomo di 70 anni, passato prima nel reparto di Infettivologia e poi in Terapia Intensiva, fino a trovarsi, attualmente, in quello di Pneumologia. L’uomo sta meglio, ma ha accusato anche un’encefalite e il quadro rimane non particolarmente positivo.
Ancora presto, però, per far scattare l’allarme, secondo il dott. Angelo Pan, Primario di Malattie Infettive all’ospedale cittadino: “E’ ancora presto per capire l’evoluzione della diffusione del virus quest’anno, perché in genere si manifesta da metà agosto fino a fine settembre/ottobre”. Per riuscire ad avere ipotesi più concrete bisognerebbe capire la diffusione della ‘Febbre del Nilo’ tra la popolazione animale, in particolare tra gli equini e gli uccelli.
Per la West Nile, in ogni caso, non esiste una cura specifica, per cui, come sottolinea Pan, si interviene con terapie di supporto e sostegno. L’unico contrasto valido rimane dunque la prevenzione, per una malattia che comunque all’incirca nell’80% dei casi si presenta in forma asintomatica, mentre intorno al 20% di coloro che vengono colpiti presentano un quadro assimilabile a quello influenzale, mentre nell’1/2% dei casi sfocia in una meningoencefalite e può portare anche al coma. Oltre alla febbre, in quest’ultimo caso, un sintomo particolarmente indicativo è relativo al senso di disorientamento.
In tema di prevenzione, dunque, particolare attenzione va rivolta alle zone di campagna, come sottolinea il primario: “In città le regole da seguire sono abbastanza semplici da seguire, diverso il discorso nelle campagne dove è più facile incontrare zone di acqua stagnante o, ad esempio, vecchi copertoni che sono un ricettacolo particolarmente delicato. Oltre ad utilizzare l’antizanzare, è importante evitare proprio le zone dove il contatto con le zanzare è più facile”.