Cronaca

Cremona-Mantova, ratificata nomina
commissario raddoppio ferroviario

E’ stata ufficialmente ratificata la nomina di Commissari Stradordinari nell’ambito del cosiddetto “Sbloccacantieri”. 29, dunque, i Commissari ufficialmenti nominati per gestire 57 opere pubbliche da tempo bloccate a causa di ritardi legati alle fasi progettuali ed esecutive e alla complessità delle procedure amministrative.

Tra questi anche Chiara De Gregorio, già responsabile del Programma soppressione passaggi a livello e risanamento acustico di Rfi, da ieri, 16 aprile 2021, ufficialmente nominata Commissario per il raddoppio ferroviario della Codogno-Cremona-Mantova.

Si tratta, in totale, di 16 infrastrutture ferroviarie, 14 stradali, 12 caserme per la pubblica sicurezza, 11 opere idriche, 3 infrastrutture portuali e una metropolitana, per un valore complessivo di 82,7 miliardi di euro (21,6 miliardi al Nord, 24,8 miliardi al Centro e 36,3 miliardi al Sud) finanziate, a legislazione vigente, per circa 33 miliardi di euro. Il finanziamento sarà completato con ulteriori risorse nazionali ed europee, compreso il Next Generation EU.

Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, dal Mit (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) fanno sapere che per alcune opere il commissariamento consentirà di avviare la progettazione, per altre l’avvio in tempi rapidi dei cantieri. Sulla base dei cronoprogrammi disponibili, nel corso del 2021 si prevede l’apertura di 20 cantieri, cui se ne aggiungeranno 50 nel 2022 e ulteriori 37 nel 2023. In ogni caso, ha assicurato al Corriere della Sera il ministro Enrico Giovannini, il cronoprogramma “sarà pubblico, sul sito del ministero, entro la fine del mese”.

Per il raddoppio del tratto della Milano-Cremona-Mantova, erano stati già previsti due lotti di lavori: una prima fase con il raddoppio Piadena-Mantova lungo 34 chilometri (costo 490 milioni di cui 340 già finanziati), e il completamento in una seconda fase con il raddoppio della tratta Codogno-Piadena, lungo 50 km, per un importo di 830 euro.

Solo per la prima fase si era ipotizzato l’inizio lavori nel 2023 con termine a novembre 2025, anche se la nomina del Commissario va nella direzione di velocizzare quanto più possibile tutti i passaggi, visto che ” l’approvazione dei progetti da parte dei Commissari, d’intesa con i presidenti delle regioni territorialmente competenti, sostituisca a effetto di legge ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l’avvio o la prosecuzione dei lavori, salvo che per quelli relativi alla tutela ambientale e dei beni culturali e paesaggistici, per i quali è definita una specifica disciplina”.

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