Levante, per i carabinieri
chieste condanne
Spaccio di droga, torture, estorsioni e pestaggi, un episodio dei quali avvenuto ai danni di una concessionaria della provincia di Cremona. Numerosi i capi di imputazione di cui devono rispondere i 5 carabinieri arrestati nel luglio del 2020 perchè coinvolti nella maxi indagine che aveva portato alla chiusura della caserma Levante di Piacenza. Per i 5 militari processati con il rito abbreviato, il procuratore di Piacenza Grazia Pradella ha chiesto le condanne: 16 anni, un mese e 10 giorni per l’appuntato dei carabinieri Giuseppe Montella; 14 anni, 5 mesi e 10 giorni per l’appuntato Salvatore Cappellano; 13 anni per l’appuntato Giacomo Falanga; 7 anni e 3 mesi per il carabiniere Daniele Spagnolo; 5 anni per il maresciallo Marco Orlando. “Traditori dello Stato”, li ha definiti il procuratore.
L’episodio contestato sul nostro territorio risale al febbraio scorso, quando uno degli indagati si è recato insieme a uno spacciatore in una concessionaria del territorio cremonese, aggredendo e pestando il venditore affinché gliela cedesse a un terzo del suo valore. In merito ci sono delle intercettazioni, in cui uno degli arrestati, che quel giorno accompagnava il militare, esprime frasi piuttosto esplicite su quanto accaduto: “Hai presente Gomorra? (…) guarda che è stato uguale (…) Tu devi vedere gli schiaffoni che gli ha dato”.
Ma sono anche molti altri gli episodi contestati, raccolti in oltre 300 pagine di ordinanza.
L’episodio contestato sul nostro territorio risale al febbraio 2020, quando uno degli indagati si era recato insieme a uno spacciatore in una concessionaria del territorio cremonese, aggredendo e pestando il venditore affinché gliela cedesse a un terzo del suo valore. In merito ci sono delle intercettazioni, in cui uno degli arrestati, che quel giorno accompagnava il militare, esprime frasi piuttosto esplicite su quanto accaduto: “Hai presente Gomorra? (…) guarda che è stato uguale (…) Tu devi vedere gli schiaffoni che gli ha dato”.
Ma sono anche molti altri gli episodi contestati, raccolti in oltre 300 pagine di ordinanza.
Le indagini, durate circa sei mesi, ossia il periodo del lockdown, avevano portato alla luce uno scenario agghiacciante, fatto di arresti ingiustificati, estorsioni, pestaggi, addirittura torture, per portare avanti una rete di spaccio di droga che avrebbe avuto a capo proprio i militari della caserma Levante messa sotto sequestro. Il primo caso in Italia.