Cronaca

Arredo urbano, galleria Kennedy
attende la ripresa del restyling

Sembra lasciato a metà il progetto di rinascita delle gallerie nel centro cittadino, parte del più ampio piano di rinnovamento dell’arredo urbano iniziato con l’installazione dei discussi totem alle porte della città. Un rapido giro in Galleria Kennedy mostra una situazione ancora irrisolta: sono state dipinte con motivi astratti le prime campate di destra, entrando da corso Garibaldi, ma manca il completamento di questo lato e quello di tutta la parte centrale, da cui andranno rimossi i pannelli per lasciare spazio ai motivi grafici.

Molto positiva l’accoglienza del progetto da parte del condominio, amministrato da Leonardo Orlandoni: “Ben venga una sistemazione della galleria che non implica spese per i condomini, ho ben presente i preventivi richiesti per l’imbiancatura. Non giudico la qualità artistica, ma ora abbiamo pareti pulite e non più muri fatiscenti, è già qualcosa. Il Comune, da quanto mi è stato riferito, è intenzionato a far riprendere i lavori, utilizzando parte dei fondi rimasti come residui dal progetto complessivo”.

A differenza di Galleria del Corso quindi, dove i commercianti avevano fatto barricate contro la posa delle installazioni proprio nel periodo clou delle vendite natalizie, qui in corso Garibaldi l’iniziativa dell’assessorato di Barbara Manfredini viene vista molto di buon occhio e anzi se ne auspica una veloce ripresa.

Ma i problemi di galleria Kennedy sono anche altri e cioè i tanti negozi vuoti. Tranne il bar Sport, il centro estetico e la pizzeria, oltre ad un locale adibito a deposito, prevalgono le vetrine spoglie e sporche, lasciate a se stesse. Ad esempio quelle poste di fronte alle pareti rinnovate, circa 500 metri quadrati in cerca di acquirenti (le proprietà risiedono a Reggio Emilia) o quantomeno di affittuari. “Purtroppo ci si lamenta della decadenza delle gallerie, che sono private, ma poi si fa una gran fatica a trovare investitori che vogliano insediarsi e quindi rivitalizzare il contesto”, commenta Orlandoni. “Eppure le proprietà sono ben disposte a venire incontro alle eventuali richieste di compratori”.

Gli anni Ottanta sono passati da un pezzo e al posto della discoteca sono stati ricavati garage. “Come tutti i condomini – conclude l’amministratore – anche questo è costoso, anche solo per le spese fisse. Noi facciamo il possibile per riqualificarlo, ora stiamo sostituendo gradualmente tutte le luci, togliendo quegli orribili neon. Per questo dico che tutto quello che viene fatto senza ulteriori spese, è ben accetto”. gbiagi

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