Segreteria Pd, Galletti: "Con
slancio verso le amministrative"
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Costruire un nuovo patto di fiducia tra centrosinistra e cittadini; rinnovare lo slancio propositivo soprattutto con il coinvolgimento dei giovani, dare nuova energia all’azione di governo locale. E’ con queste prospettive che si conclude il documento programmatico di Roberto Galletti, inviato oggi agli iscritti del Partito Democratico cremonese, per la raccolta delle firme a sostegno della sua candidatura alla segreteria cittadina. L’elezione di quello che a tutt’oggi è il candidato unitario, è prevista per la fine del mese.
Non solo un documento di indirizzo sulla strada che prenderà il partito, ma un primo assaggio delle linee guida che verosimilmente ispireranno il prossimo programma elettorale, vista la scadenza delle amministrative 2024.
“Serve un protagonismo più attivo del PD nella comunità cremonese e nel governo della città”, questa una delle frasi che nella parte finale del documento portano a galla le differenti vedute, di metodo più che di contenuti, che in questi ultimi anni hanno raffreddato i rapporti tra la Giunta Galimberti da una parte significativa del partito.
Il documento sottolinea quanto di buono è stato fatto negli ultimi 10 anni dal governo cittadino, dai “processi di trasformazione di interi comparti della città anche grazie ai bandi ottenuti dal PNRR” alle “azioni di governance volte al rafforzamento delle filiere produttive che rappresentano le eccellenze del territorio”, oltre che alle “nuove strutture per le politiche della casa, nuovi poli dell’infanzia, nuovi spazi della cultura, della promozione turistica e culturale, della formazione e della ricerca”.
Ma evidenzia anche quello che dovrà essere migliorato dal Pd e dai suoi alleati (quali? il dibattito a livello nazionale è aperto) se vorrà tornare a toccare il cuore dei cremonesi.
E se “determinante è stato il contributo del privato nello sviluppo delle filiere musicale e universitaria”, è anche vero che l’amminstrazione comunale ci dovrà mettere del suo per dare alla città “una migliore dotazione infrastrutturale, in particolare nel campo dei trasporti. E un sostegno agli investimenti sull’innovazione, sia in campo ambientale dove è strategica la sfida delle energie rinnovabili, sia nei processi produttivi, sia nei servizi”.
“Se la città – si legge verso il finale del documento – aspira a costruire nuove opportunità e cogliere nuove sfide, se vuole essere attrattiva e accogliente, è necessario che la città non solo si adoperi ad ottenere le infrastrutture necessarie per collegarsi al resto della Regione e del Paese, ad essere culturalmente più vivace e stimolante, a mantenere servizi di welfare adeguati, ma dovrà altresì prestare sempre più attenzione alla cura di sé, dei propri spazi e della propria aria”.
Insomma, va bene la continuità, ma serve una marcia in più: “Il percorso che ci condurrà al rinnovo dell’Amministrazione cittadina dovrà vederci impegnati in un lavoro di approfondimento sia dei risultati raggiunti ma anche delle criticità emerse e delle prospettive aperte che richiedono nuove forme di ascolto e condivisione. Perciò serve un protagonismo più attivo del PD nella comunità cremonese e nel governo della città. Una buona performance di governo richiede questo apporto di relazioni e di idee”.
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Roberto Galletti, in passato già alla guida della segreteria cittadina è stato sostenitore della mozione Schlein alle primarie e il documento declina alcuni dei punti caratterizzanti la segreteria nazionale: dal coinvolgimento dei giovani e dei migranti, alla necessità “di favorire nuove aggregazioni e allo stesso tempo consolidare quei processi di impegno civico che hanno dimostrato, proprio con l’esperienza cremonese di tutte le liste civiche a sostegno di Gianluca Galimberti, la loro vitalità e capacità di espandere il centrosinistra oltre i suoi tradizionali confini”.
“Il Partito Democratico deve assumere oggi, con maggiore determinazione, la consapevolezza che la crisi ha lasciato tracce profonde che forse, sinora, abbiamo sottovalutato. Cremona ed il suo territorio rischiano di essere attraversati da sofferenze reali e persistenti: per questo si ripropone con forza la modernità dell’organizzazione “partito” quale pro-motore politico e culturale di un tangibile progresso della società. Si tratta di un costrutto di idee che sono già, in parte, state attuate (primarie e strumenti di comunicazione) ma che necessitano di ulteriori avanzamenti e sperimentazioni”.
“Abbiamo bisogno di evolvere – continua il documento – anche per dare la dovuta e legittima responsabilità ad una nuova generazione di dirigenti, molti dei quali sono già oggi protagonisti nel partito e che devono interfacciarsi con nuove sfide.
Cambiare non significa eliminare il ricco bagaglio di esperienze che hanno dato forma e vitalità al partito e che ne costituiscono la memoria collettiva”.
Ci sono poi riflessioni sulla forma-partito: “I circoli sono davvero luoghi dove le persone incontrano il Partito? Fungono da collettori dei bisogni dei cittadini, delle loro proposte? Possono essere un riferimento per i cittadini? Perché non partire da queste domande?”
Rafforzare il partito con una più incisiva presenza sul territorio, “rilanciando campagne tematiche di mobilitazione (magari mutuando le buone pratiche dell’associazionismo, specie per la raccolta fondi)” ma anche “riorganizzando la nostra presenza laddove si articola una parte crescente del dibattito pubblico e si forma opinione: il web”: il tesseramento non basta più, servono altre forme di dialogo con la società.
Per valutare nuove forme di organizzazione sul territorio, verrà quindi proposta una conferenza organizzativa della città e del circondario cremonese g.biagi