Calunnia contro Angela Cauzzi:
"C'era un disegno per sostituirla"
Opposizione della ex sovrintendente del teatro Ponchielli alla richiesta di archiviazione della procura per Andrea Rurale, l’ex consigliere della Fondazione Ponchielli indagato per calunnia. Il legale di Rurale: "Non c'è una rilevanza penale di cui deve subire le conseguenze il mio assistito"
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Attraverso il suo legale, l’avvocato Isabella Cantalupo, oggi la ex sovrintendente del teatro Ponchielli Angela Cauzzi, prosciolta con formula piena nel gennaio del 2022 dall’accusa di abuso di ufficio, è tornata ad opporsi davanti al gip alla richiesta di archiviazione del pm Andrea Figoni per Andrea Rurale, l’ex consigliere della Fondazione Ponchielli, indagato per calunnia, che con il suo esposto l’aveva fatta finire sotto indagine. Cauzzi era stata accusata di aver violato la disciplina relativa ai contratti pubblici di fornitura soprasoglia, ma le accuse si sono rivelate infondate.
Secondo la difesa di Cauzzi, l’esposto contro di lei presentato da Rurale sarebbe stato “il tassello di un più ampio disegno diretto alla sostituzione della ex sovrintendente”. “Nessuno”, ha detto l’avvocato Cantalupo, “va a contestare la legittimità di una scelta di sostituzione. Il problema è stato sulle modalità. Per noi è stato costruito un castello che ha reso Cauzzi incandidabile attraverso la presentazione di un esposto dopo che Rurale e tutto il Consiglio di amministrazione della Fondazione avevano già avuto le spiegazioni sotto il profilo tecnico da parte dei revisori dei conti”.
A seguito dell’accoglimento della nostra prima opposizione”, ha spiegato l’avvocato Cantalupo, “l’unica indagine che la procura ha fatto è stata quella di aver acquisito gli atti della società Egon Zehnder che era stata incaricata di raccogliere i curricula. La finanza, nel trasmettere gli atti, ha evidenziato a chiare lettere che i componenti del Cda della Fondazione avevano indicato Andrea Cigni come possibile candidato. La società era stata incaricata di raccogliere dei curricula e ha fatto un bando pubblico. Ci sono state autocandidature di chi era interessato al ruolo, candidature presentate dalla stessa Egon Zehnder e una sola presentata da Fondazione, e che è stata quella di Cigni”.
“La guardia di finanza”, ha continuato il legale, “aveva evidenziato al pubblico ministero che l’unico candidato presentato da Fondazione è stato poi quello eletto, ed è stata poi questa la ragione detta in Cda quando i due consiglieri di minoranza hanno deciso di dimettersi”. L’avvocato Cantalupo ha anche evidenziato che “il rinnovo dell’incarico non è stato sottoposto a medesima procedura, ma è stato automatico”. La richiesta al gip da parte del difensore di Cauzzi è stata quella di disporre che siano completate le indagini, così come era stato richiesto dallo stesso giudice. “Per noi il reato di calunnia sussiste, si tratta di un disegno finalizzato alla sostituzione di Cauzzi con Cigni attraverso la creazione di una macchia sulla persona di Cauzzi che l’avrebbe resa incandidabile per lo statuto della Fondazione”.
Di diverso avviso l’avvocato Matilde Sansalone, del Foro di Milano, difensore di Andrea Rurale. “Sull’esposto di Rurale”, ha detto il difensore, “il presidente del revisore dei conti, che non è un giurista, aveva dato un suo parere sulla natura pubblica o meno della Fondazione e sul fatto che non ci fossero rilievi penali. Su questo Rurale non era d’accordo, e ha interpellato l’autorità giudiziaria, come è normale e corretto che sia. Tra l’altro non facendo una denuncia, ma un esposto. Il mio assistito ha esposto dei fatti, chiedendo di verificare se ci fossero dei profili di responsabilità. Poi è stata la procura a decidere di procedere nei confronti di Cauzzi. Non è stato Rurale”.
“Nella procedura che ha portato alla selezione di Cigni sono stati inviati tantissimi curricula che sono stati valutati“, ha aggiunto l’avvocato Sansalone. “Ed è vero che la Fondazione aveva espresso la sua preferenza, come è legittimo fare. Aveva espresso la sua preferenza per un legame con la città e per delle valutazioni di opportunità. E’ chiaro che nel momento in cui la selezione ha portato alla scelta di quattro curricula, tra cui quella di Cigni, è stato verificato che evidentemente aveva le qualità tecniche.
Il fatto che la Fondazione ritenesse che fosse la persona giusta, considerato che è una scelta che il Consiglio di amministrazione fa, non è una cosa da sottolineare in negativo. Non c’è niente di illegittimo“. Per il legale, “è comunque eccessivo chiedere una valutazione da parte di un giudice penale chiedendo di svolgere un’indagine amministrativa sulla scelta effettuata”. Per l’avvocato Sansalone, “non c’è una rilevanza penale di cui deve subire le conseguenze il mio assistito”.
Il giudice si è riservato di decidere.
Sara Pizzorni