Cronaca

Appalto Saap, Pegorini: "Rischiamo
di perdere quel poco che abbiamo"

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Politici e genitori a confronto sul tema Saap ieri sera nella trasmissione La Piazza di CR1 (RIVEDI QUI LA PUNTATA) con al centro il delicato subentro alle cooperative cremonesi “storiche” che gestiscono il servizio per l’assistenza scolastica a bambini e ragazzi disabili, da parte di ProgettoA, di Bergamo.

Accanto ai rappresentanti di maggioranza e opposizione (Roberto Poli e Roberto Galletti, del Pd; Alessandro Portesani e Maria Vittoria Ceraso, di “Novità a Cremona” e “Oggi per Domani”), hanno partecipato il sindacalista Cesare Leoni (Fp Cgil), il dirigente del liceo Aselli Alberto Ferrari, anche in veste di genitore e Simone Pegorini di “Accendi il buio”, che ha portato la voce fortemente preoccupata, a tratti angosciata delle famiglie. “Noi genitori siano disperati, confidiamo nei servizi ma già ora non siamo abituati alla continuità e adesso temiamo di perdere quel poco che abbiamo ottenuto con tanti sforzi“, ha detto a proposito del rischio che l’operatore che segue – magari da anni – il ragazzo disabile, possa scegliere di non passare alla nuova cooperativa, come è suo diritto.

“Non vogliamo fare ulteriore polemica attorno a questa situazione che è già catastrofica perchè tutto quanto è avvenuto per l’incapacità di gestire una situazione che stava diventando grave dal punto di vista economico“, ha aggiunto riferendosi alla necessità per le cooperative uscenti di rivedere i termini economici in atto con il Comune a causa dell’incremento degli stipendi degli operatori.
“Non vedo i volti dei nostri figli sulle bocche di tutti voi e questo mi dà veramente fastidio”.

E poi l’appello forte agli educatori: “Se ci tenete davvero ai vostri ragazzi, al lavoro che state facendo, questo è il momento di fare appello al proprio senso del dovere”, arrivando anche ad invocare una sorta di precettazione per fare in modo che la continuità venga garantita.

Uno scenario, questo, che non trova possibilità di applicazione su base contrattuale, come ha chiarito Leoni e su cui si è trovato in disaccordo Ferrari: “Non potrei mai pensare di essere contro l’assistente alla persona di mio figlio, perchè lei, come altri suoi colleghi, si dedicano con grande passione al loro lavoro, andando anche ben oltre quelli che sono gli stretti compiti.  Non stiamo parlando di un bando di macchinette, stiamo parlando di relazioni individuali e questo aspetto avrebbe dovuto essere al centro di tutto il percorso”.

“Non ho nulla contro la nuova cooperativa – ha detto inoltre Ferrari -. Sono d’accordo che è il progetto quello che conta, se cambia il dirigente dell’Aselli domani il progetto va avanti lo stesso. Ma qui abbiamo a che fare con un’altra questione, di relazione affettiva che si è costruita nel corso di anni. L’assistente alla persona di mio figlio lo accompagna da 7 anni. So bene che nelle gare d’appalto sono normali gli avvicendamenti, quello che è lacerante è che avvenga da un giorno all’altro e anche con una notevole incognita: non conosco ancora il progetto della nuova cooperativa, confrontandomi con i colleghi degli istituti comprensivi, che hanno anche 10 ragazzi coinvolti, emerge che il progetto al momento è nebuloso, non si conoscono i passaggi di consegne”.
La mancanza di comunicazione,  insomma, con le scuole e le famiglie, è alla base del profondo disagio che ancora oggi gli interlocutori di questa vicenda lamentano.

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