Cronaca

Emergenza personale tribunale e
giudice di pace. "Rischio paralisi"

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In occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario, il nuovo procuratore di Cremona Silvio Bonfigli aveva detto che la vera emergenza consiste nella gravissima carenza del personale amministrativo.

Oggi, su questo problema che si trascina ormai da anni, il presidente dell’Ordine degli avvocati Alessio Romanelli ha convocato una conferenza stampa nella sede dell’Ordine, dove ha lanciato un allarme non solo per l’organico del tribunale, ma anche per l’ufficio del giudice di pace.

Si riaccendono i riflettori, ma non avrebbero mai dovuto spegnersi“, ha esordito Romanelli, che ha spiegato che “la carenza di personale amministrativo è oggi la stessa che era un anno fa. Non è cambiato nulla, le figure medio apicali, cioè di vertice delle cancellerie e del tribunale, non sono mai arrivate. La scopertura in questi settori supera il 60% ed è veramente molto difficile portare avanti per il tribunale tutto il lavoro”.

Il presidente Romanelli ha sottolineato che “attualmente il numero di magistrati è sufficiente. Sebbene ci sia sempre un lieve turnover, la percentuale di scopertura nella pianta organica dei magistrati è molto bassa, quindi vuol dire che c’è la possibilità di lavorare molto. Allo stesso tempo, però, la macchina procede con il freno a mano tirato per la carenza del personale amministrativo, in parte ovviata dalla presenza degli addetti all’ufficio del processo. Sono arrivati circa la metà di quelli che dovevano arrivare. Ma continuano a mancare le figure di vertice”.

L’ufficio del giudice di pace, invece, ha visto un aumento della competenza, e quindi quasi un raddoppio della mole di lavoro. “L’ufficio spese di giustizia“, ha ricordato il presidente, “è bloccato dal 30 aprile 2019, e solo recentemente è stato possibile riavviare le operazioni grazie a una convenzione stipulata tra il tribunale e l’Ordine degli avvocati che vede come risorsa una dipendente dell’Ordine che per sei mesi lavorerà due volte alla settimana presso gli uffici del giudice di pace per vedere di rimettere in moto la macchina dell’ufficio spese”.

Gli avvocati hanno fatto sapere che proseguiranno il dialogo con il Ministero, ma se le cose non miglioreranno, ha spiegato Romanelli, “valuteremo l’assunzione di iniziative più forti. Altrimenti ci sarà il rischio paralisi“.

Sara Pizzorni

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