Cronaca

Violenza contro il barista. Attesa
per la decisione sugli arrestati

Con l’ultimo interrogatorio di ieri, sono stati ascoltati tutti i quattro ragazzi, due romeni e due italiani, arrestati per l’aggressione a Filippo, 36 anni, barman a La Ciocco, il locale sotto la Galleria XXV Aprile, preso a calci e pugni e ferito al volto con un bicchiere di vetro la notte dello scorso 23 febbraio. L’ultimo in ordine di tempo ad essere sentito dal gip è stato il 19enne residente in un paese del cremonese.

L’avvocato Lupinacci

Ieri pomeriggio il ragazzo, assistito dall’avvocato Simona Pellegrini, si è difeso davanti al giudice, dando la propria versione dei fatti, così come hanno fatto nei giorni scorsi gli altri arrestati, i tre 17enni rinchiusi da sabato scorso nel carcere minorile Beccaria di Milano. Due di loro, residenti nel cremonese, sono assistiti dall’avvocato Luigi Lupinacci, mentre il coetaneo residente a Cremona è difeso dai legali Consuelo Beber e Paolo Brambilla. Su quanto dichiarato dagli indagati, i legali mantengono il più stretto riserbo.

Tutti sono accusati di lesioni personali aggravate dai futili motivi, dall’aver commesso il fatto in cinque persone (c’è anche un quinto indagato, un 17enne residente a Cremona) con armi e da più persone riunite e dall’aver provocato alla vittima “una malattia e comunque una incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai 40 giorni e per aver prodotto un indebolimento permanente della vista“.

Gli avvocati Beber e Brambilla

 

Ora il gip di Cremona e il collega del tribunale per i minorenni di Brescia dovranno sciogliere la riserva e decidere se confermare o meno la misura del carcere.

Quella notte il “branco”  aveva dato fastidio ad alcuni clienti del locale, che stava per chiudere. Filippo era uscito per dir loro di andarsene, ma era stato accerchiato e colpito alla testa con un bicchiere. L’azione violenta era andata avanti anche quando il ragazzo era a terra. E’ stato in quel momento che gli aggressori hanno infierito con il bicchiere sul volto.

Ai presunti responsabili, i carabinieri sono arrivati attraverso le testimonianze dei clienti del locale e dall’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza della zona.

Sara Pizzorni

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