Chiesa

Conclave, il cardinale Zuppi e
le sue parole nel 2023 a Cremona

Il 7 maggio prenderà il via il conclave per eleggere il nuovo Papa, successore di Bergoglio. Nel silenzio del Vaticano si sono messi in atto da tempo le discussioni per individuare la figura che sarà chiamata a guidare il mondo cattolico nei prossimi anni.

Gli occhi di fedeli e non, sono rivolti verso questo appuntamento, in attesa di un nome che avrà sicuramente il suo peso spirituale, ma anche politico, culturale, globale.

L’Italia, dopo quasi mezzo secolo senza un Papa italiano, sogna un ritorno, dopo l’ultimo che fu Giovanni Paolo I (il patriarca di Venezia Albino Luciani), morto dopo soli 33 giorni di pontificato il 28 settembre 1978. Il nome che unisce più correnti è quello del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei.

Proprio Zuppi, noto anche per le missioni in Ucraina svolte per conto di papa Francesco, era stato a Cremona un anno e mezzo fa, a settembre 2023 e aveva dato avvio in Cattedrale al nuovo anno Pastorale con un’intensa riflessione sul ruolo dei cristiani nella complessità del mondo moderno.

Abbiamo tante sfide a cui dare risposta – aveva spiegato – e serve discernimento. A qualcuno mette paura il ‘non andare in automatico’. Ma questo non basta più, se andiamo dove pensiamo noi, il mondo va da un’altra parte. (…) stiamo tra noi, pensiamo che tutti gli altri abbiano sbagliato, ci piangiamo un po’ addosso, pensiamo che il Signore ci ha deluso, ‘dovevamo vincere e invece non abbiamo vinto..’, insomma  ci chiudiamo a Emmaus.  Ma il nostro Signore ci manda per strada, mica ci vuole chiusi al resto del mondo”.

“La vera forza della Chiesa è mettersi a camminare con convinzione perchè il Vangelo raggiunga il cuore di tanti e di bisogno ce n’è tanto”, aveva poi aggiunto.

E ancora: “Parlare del Vangelo non è stare fermi, fare una lezione, aspettare che qualcuno venga, ma è camminare, fare il cammino delle persone che parlano, discutono, che cercano il Signore, parlano di Lui e non lo sanno riconoscere. In questo senso, Gesù non ha detto aspettate, vi spiego, poi andate voi. Camminate con loro, credo che è quello che dobbiamo fare anche noi, ed è questo il senso della chiesa in uscita, perché la chiesa non è soltanto mai in entrata, si entra per uscire e anche quando si sta in mezzo nel cammino capiamo la presenza del Signore. Anche la Chiesa la capisce, vivendola insieme ai tanti che cercano il Signore e che ci aiutano a ritrovarla”.

Lorenzo Scaratti

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