Cronaca

Vecchio Passeggio: approvata
sistemazione per 300mila euro

fotogallery FRANCESCO SESSA

Approvato in Comune il progetto esecutivo per la riqualificazione del parco del Vecchio Passeggio e della palazzina Sozzi, un’appendice dell’intervento di rigenerazione urbana da oltre 16 milioni di euro che interessa la zona di piazza Lodi – Vecchio ospedale.
Il Comune può così procedere all’affidamento dei lavori, attraverso una procedura negoziata senza bando. Verranno invitati 15 operatori economici individuati tramite un avviso di indagine di mercato.

L’aggiudicazione avverrà con il criterio del prezzo più basso sulla base dell’elenco prezzi posto a base di gara, con esclusione delle offerte in aumento, pari a 283.277 euro Iva esclusa, di cui 275.610 per lavori, 66.422 per manodopera e 7.666 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso.

Il progetto, redatto dallo studio Rinnova srl di San Giovanni in Croce, consiste in interventi di riqualificazione e adeguamento impiantistico, oltre ad interventi puntuali di natura edile nel rispetto dei vincoli della Soprintendenza, trattandosi di un complesso di valore  storico. L’ultimo intervento di riqualificazione dei viali e delle aiuole risale al 2002, e fu realizzato dall’architetto Andreas Kipar, lo stesso dei Giardini di Piazza Roma.

Gli interventi sulla palazzina Sozzi, che ospita diverse realtà del volontariato sociale, riguarderanno principalmente la riqualificazione degli impianti di illuminazione, sostituendo i neon con sistemi a LED e con una generale verifica  per adeguare gli impianti tecnologici esistenti. “Questo intervento – si legge nella relazione tecnica – consentirà di aumentare la funzionalità degli ambienti esistenti. In effetti l’edificio ad oggi presenta un impianto di illuminazione, ordinaria e di emergenza, con luci al neon poco efficienti dal punto di vista energetico, con conseguenti alti costi gestione”.

Per quanto riguarda il Parco si riqualificheranno gli arredi, la segnaletica oltre alla manutenzione dei viali, per migliorarne l’utilizzo sia del pubblico che delle realtà associative insediate nel complesso dell’Ex Ospedale.
Verranno inoltre sistemate le parti di intonaco ammalorato, ripulite le porzioni di cemento attaccate da muffe e licheni, sistemate le porzioni di sottogronda in evidente distacco, ripuliti canali e pluviali, e restaurata la pensilina a protezione della scala esterna.

INQUADRAMENTO STORICO – La relazione tecnica allegata al progetto fornisce la ricostruzione storica di quello che attualmente è il più esteso parco del centro storico.

“Le notizie di cui disponiamo circa l’origine del parco risalgono al 1301, quando i frati francescani che avevano fissato la loro dimora all’interno delle mura settentrionali, decisero di adibire ad orto il terreno di loro competenza. E’, invece, del 1582 la prima immagine cartografica in cui è visibile l’area verde, delimitata dalle odierne via S. Antonio del Fuoco, Viale Trento e Trieste, via Gioconda e dalla Chiesa di S. Francesco. Sono stati, inoltre, rinvenuti alcuni contratti stipulati tra il XVI secolo ed il XVIII secolo tra i frati ed un contadino che avrebbe coltivato l’orto.

La struttura e le dimensioni dello spazio verde restarono pressoché immutate da questo periodo fino ai primi decenni del sec. XX, nonostante qualche importante intervento, quale l’acquisto di alcuni  edifici che vennero poi demoliti per aumentare la superficie del giardino. Viceversa, all’epoca  dell’Imperatore Giuseppe II che soppresse numerosi ordini religiosi, nel 1775 i frati abbandonarono  il convento che venne donato all’Ospedale Maggiore ed ingrandito su progetto dell’architetto Faustino Rodi.

Quasi contemporaneamente (1787), nelle vicinanze del convento francescano, venne realizzato, sui  bastioni delle mura da Porta Ognissanti a Porta San Luca, un tratto alberato per le passeggiate dei cittadini e che venne, appunto, chiamato “Pubblico Passeggio”. Nella zona antistante l’ospedale  erano stati sistemati dei padiglioni ad uso caffè e due aree di sosta con panchine e lampioni: il “Baluardo dell’Ospedale” ed il “Baluardo della Musica”, dove si tenevano concerti all’aperto. Fu creata in questo modo un’attrattiva per i cittadini che fino ad allora avevano considerato la zona come periferica e poco degna di interesse.

Successivamente, anche l’area destinata ad orto subì alcune trasformazioni diventando un giardino per lo svago dei  convalescenti dell’ospedale e dei ricoverati all’interno del manicomio (Robolotti, 1851). Altre fonti confermano che il  terreno era diviso in più appezzamenti chiamati “giardino dei convalescenti”, “giardino dei tubercolotici” e “giardino delle sifilitiche”, a seconda della tipologia dei  frequentatori.

Durante la seconda metà dell’Ottocento, il cosiddetto “giardino dei convalescenti”, separato dagli altri due, venne trasformato e sistemato “all’italiana”.

Alcune polemiche iniziarono nel 1882, quando l’amministrazione dell’Ospedale, a causa di problemi economici riguardanti aspetti di manutenzione, fece richiesta al Comune di Cremona di essere unito all’Ospedale Ugolani Dati, assai più ricco di risorse ma attrezzato per pochi degenti. Solo nel 1905 la questione venne in parte risolta grazie ad alcune donazioni finalizzate alla ristrutturazione dei due ospedali.

I progetti di ripristino, insieme a modifiche sostanziali (quali l’interramento dei bastioni del Vecchio Passeggio, la chiusura al traffico della parte finale di Via Gioconda e l’ingrandimento dell’area verde), prevedevano di demolire l’Ospedale Maggiore e di ricostruirlo nello stesso luogo o in un’altra zona della città. Ci vollero anni per trovare un accordo: nel 1912 venne interrato il bastione e sostituito  con l’attuale viale Trento e Trieste, mentre solo nel 1924 iniziarono i lavori riguardanti l’Ospedale.
Nel 1929 la chiusura di Via Gioconda permise un ampliamento del giardino che assunse le dimensioni che ancora oggi lo caratterizzano.

Le vicissitudini dell’Ospedale Maggiore e del suo giardino continuarono nel secondo dopoguerra con  la necessità di una ristrutturazione e sistemazione definitive: si decise di spostare tutto il complesso  ospedaliero fuori dalla città e di destinare l’area lasciata libera ad attività edilizie. Nel 1971 l’area fu sottoposta a vincolo sulla base della legge n. 1089/39, in modo che non si  potessero effettuare cessioni né frazionamenti.

Quando il Ministero della P.I. cedette l’area al Comune di Cremona, in poco tempo vennero deliberati alcuni interventi, quali la demolizione degli edifici non più utili e funzionali e che non avessero pregio  storico o artistico, la risistemazione dello spazio verde tramite potature degli alberi, pulizia del sottobosco e piantumazione di nuove essenze. Fu approvata anche l’apertura di quattro nuove entrate, la risistemazione e l’apertura di nuovi vialetti, la creazione di una rete idrica e la messa a  punto di quella fognaria, in modo da rendere più agevole per i cittadini la fruizione di tutta la struttura.

Terminati i lavori, nel 1973 il Parco del “Vecchio Passeggio” venne inaugurato e aperto al pubblico.
(…)  Nel 2002, l’Amministrazione affida la riqualificazione di questo importante spazio pubblico all’Arch. Andreas Kipar, in quanto si presentava in condizioni di parziale degrado, in particolare per quanto riguarda il patrimonio arboreo ed arbustivo, allo scopo di salvaguardare il giardino storico e valorizzare la sua funzione ricreativa e naturalistica, restituendolo alla cittadinanza.
La riqualificazione del giardino ha permesso di conservare e migliorare il patrimonio biologico presente, in particolare quello vegetale e di conseguenza quello faunistico.
L’elevato valore di biodiversità del luogo, testimoniato dalla presenza di numerose specie di specie arboree, altrettante specie arbustive e una notevole presenza faunistica, che ha trovato un habitat ideale nelle cavità dei tronchi delle piante deperienti e nelle ampie fronde protettrici dei grossi alberi monumentali, è il valore che ha guidato il progetto di riqualificazione”.
gb

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