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PAF, grande successo: "Ormai
patrimonio della comunità locale"

La decima edizione del Porte Aperte Festival è stata “eclatante, un compleanno al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Quattro giorni all’insegna della bellezza, della profondità e delle relazioni umane. Tra giovedì e domenica si sono incontrate culture diverse, autori provenienti da città diverse, ma anche da differenti nazioni, popoli, latitudini: dal Giappone, dal Senegal, della Palestina, dall’Ungheria, dall’Albania, dalla Macedonia…”. Così gli organizzatori dell’evento, estremamente soddisfatti del successo di questa edizione.

Cortili frequentatissimi a ogni orario, nelle mattine, nei pomeriggi e nelle sere. Colmi di persone in carne ed ossa. Di donne e uomini affamati di incontri reali e non virtuali, di individui accomunati dall’idea che cultura e conoscenza possano costituire sollecitazioni stimolanti: qualcosa per cui vale la pena spendere un pezzo della propria vita. Uno strumento potente, che consente di conoscere storie nuove, vicende sconosciute, apparentemente lontane, in cui viceversa tutti possiamo immedesimarci, facendoci improvvisamente sentire coinvolti, partecipi, più vicini e meno soli.

Centinaia di libri venduti. La cultura muove pure l’economia e sostiene l’imprenditoria locale. Abbiamo visto appassionati di ogni età in quei cortili: ragazze giovanissime, adulti e anziani, a testimoniare che la cultura è anche intergenerazionale e che la popolazione universitaria è ormai una risorsa importante per questo territorio. Il PAF è la dimostrazione plastica del fatto che, quando un progetto è riconoscibile, una proposta si connota per qualità e coerenza, il pubblico risponde e accorre, affamato di conoscenza, per nulla spaventato dalla complessità.

Cerchiamo da sempre di contribuire alla progressiva costruzione di una città accogliente e inclusiva, rispettosa delle differenze, aperta alla pluralità delle opinioni, delle scelte di vita, degli orientamenti  sessuali e delle culture d’origine. Che ritiene la diversità una ricchezza a cui attingere e non un elemento di conflitto e separazione. Che sa scoprire e valorizzare i propri talenti artistici emergenti.

Ma soprattutto una città che lavora per tessere relazioni quotidiane tra i tanti soggetti che intorno a questi temi e per questi scopi operano quotidianamente nei più svariati settori. Non ci stancheremo di farlo”.

La decima edizione del PAF ha battuto tutti i precedenti record di presenze di pubblico, di recensioni ed articoli sui media, di crescita della rete di collaborazioni locali ed extra-locali. Gli organizzatori hanno voluto ringraziare l’Associazione Porte Aperte, il Centro Fumetto Andrea Pazienza e il Comune di Cremona, Regione Lombardia e Fondazione Comunitaria, gli sponsor tecnici ed economici, le associazioni che hanno collaborato, lo staff tecnico, conduttori e ospiti, i tanti volontari su cui il festival si regge, e soprattutto i tantissimi appassionati che lo frequentano e lo animano. Il PAF è ormai patrimonio della comunità locale.

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